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Terrorismo, arrestato a Palermo un ex militare convertito all’Islam

Terrorismo, arrestato a Palermo un ex militare convertito all’Islam

Eseguite una quarantina di perquisizioni e arrestato un 43enne palermitano, Giacomo Piran: nella sua abitazione trovati munizioni, foto di cadaveri con scritte arabe e manuali di addestramento

Di Redazione |

PALERMO – La Digos gli è piombata a casa in piena notte. Un appartamento in un anonimo palazzone nel quartiere Tommaso Natale, periferia occidentale di Palermo. Lì Giacomo Piran, 43 anni, palermitano, viveva con la moglie, una nordafricana di poco più giovane. Nell’abitazione gli investigatori hanno trovato munizioni da guerra di diverso tipo: cartucce integre calibro 9 e 762 nato usate per fucili e mitragliette, bossoli e diversi manuali di addestramento al combattimento. Prove ritenuti sufficienti per disporre l’arresto in flagranza dell’uomo, ex allievo ufficiale dell’esercito.   L’accusa è detenzione di munizionamento da guerra. Il fascicolo è stato assegnato al pm Claudio Camilleri, di turno la notte scorsa, ma l’inchiesta verrà coordinata dall’aggiunto Leonardo Agueci e dal pm Gery Ferrara che, da mesi, conducono indagini sulla presenza in Sicilia di frange terroristiche legate all’Isis.   Piran da anni si sarebbe convertito all’Islam e frequenterebbe alcuni luoghi di preghiera in cui i musulmani si ritrovano in città: più che vere e proprie moschee spazi adibiti al culto. L’uomo ha precedenti per violenza. L’arresto rientra in un’attività antiterrorismo della Digos che, la scorsa notte, ha effettuato perquisizioni in una quarantina di luoghi della provincia. A Piran la polizia è arrivata tenendo sotto controllo un lungo elenco di persone considerate a rischio: soggetti che potrebbero essere in contatto con ambienti radicali, che frequentano siti e forum di matrice jihadista o già segnalati alle autorità di polizia.   A preoccupare gli inquirenti sono anche alcune immagini trovate nel cellulare e nel pc dell’ex allievo ufficiale: video e foto con cadaveri ricoperti da un lenzuolo bianco con scritte in arabo. Le indagini ora dovranno accertare se si tratta di un mitomane – secondo indiscrezioni l’arrestato avrebbe in passato sofferto di disturbi psichici per i quali sarebbe stato sottoposto a misure di sicurezza – o se Piran abbia collegamenti con organizzazioni terroristiche. Il pm, stasera, chiederà al gip la convalida dell’arresto: entro 48 ore si terrà l’udienza.   Da mesi la Procura indaga sulla presenza a Palermo e in provincia di eventuali “cellule” in grado di dare assistenza logistica a terroristi infiltrati tra le migliaia di migranti che giungono in Sicilia.

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