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Agrigento, il Consiglio comunale dice basta

Agrigento, il Consiglio comunale dice basta «Impossibile continuare il nostro lavoro»

Travolto dallo scandalo del gettone, pioggia di dimissioni

Di Redazione |

AGRIGENTO – Il Consiglio comunale di Agrigento è decaduto a seguito delle dimissioni di più della metà dei consiglieri. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Carmelo Settembrino: «Siamo stati messi nella impossibilità di continuare il nostro lavoro. Pertanto abbiamo deciso, tutti insieme, di fermarci a due anni dalla elezione. Il sindaco ha abbandonato la città e il Consiglio, noi abbiamo cercato di lavorare in tutti i modi con il commissario, ma è stato un muro di gomma. Oggi continuare non avrebbe avuto più senso».   «Abbiamo deciso di spegnere la luce, – ha invece detto il vicepresidente Giuseppe Di Rosa – ma ne accendiamo un’altra sul Prg. Questo Consiglio non ha mai avuto le prescrizioni. E allora noi oggi accendiamo la luce che in tanti avremmo voluto vedere. L’accendiamo potentemente con i fari”.   Le dimissioni arrivano a seguito dello scandalo del gettone di presenza e delle 1133 commissioni svolte in un solo anno e costate poco meno di trecentomila euro. Già in mattinata si erano dimessi quattro consiglieri, che si sono aggiunti ai quattro che aveva deciso di dire basta la scorsa settimana. La Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un’inchiesta sia sulla vicenda dei gettoni ma anche e soprattutto sulla vicenda legata al Piano regolatore generale e le prescrizioni esecutive per le quali la Regione ha appena nominato un commissario. Il Consiglio comunale nell’ultima sua seduta e nel pieno della bufera gettoni di presenza aveva bocciato un piano costruttivo.   Lo scorso 3 febbraio in piazza sono anche scese oltre mille persone che hanno chiesto a viva voce davanti il Municipio le dimissioni del Consiglio comunale proprio mebntre lo stesso Consiglio era riunito e annunciava di non poter sostituire i consiglieri dimissionari perché le Fiamme gialle avevano sequestrato anche la documentazione concernente le dimissioni. La seduta continuò con il regolamento taxi, mentre fra i cittadini che vi assistevano montava la rabbia; alcuni furono allontanati a forza dall’aula.   Lo scandalo, sul quale la Procura di Agrigento indaga da un paio di mesi, era venuto fuori a fine gennaio durante una puntata di Ballarò, con tanto di fuori onda dei consiglieri. Lo scorso 3 febbraio la Guardia di finanza aveva fatto irruzione in municipio e sequestrato i verbali delle commissioni. Il giorno dopo era stata la volta della Digos, che indaga su vicende legate al Piano regolatore. Otto mesi fa il sindaco Marco Zambuto (passato dall’Udc al Pdl al Pd) ha dovuto lasciare per una condanna a 2 mesi e 20 giorni per abuso d’ufficio (poi assolto in secondo grado), e con lui è decaduta anche la giunta.

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