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Fatta luce su tentato omicidio per spartirsi mercato della droga

Fatta luce su tentato omicidio per spartirsi mercato della droga

Ordine di arresto per Antonio Nicotra dei «Tuppi»: sparò a Giuseppe Garozzo dei Cursoti per divergenze sull’attività di spaccio di stupefacenti nella zona

Di Redazione |

La Polizia di Catania ha arrestato su ordine del Gip del Tribunale che ha accolto la richiesta della Procura Distrettuale di Catania, Antonio Nicotra, 49 anni, inteso “Tony”, pregiudicato. L’uomo è accausato di tentato omicidio e detenzione e porto illegale di armi da fuoco e relativa ricettazione, aggravati dall’avere agevolato l’attività del clan dei “Tuppi”. L’inchiesta è stata coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica e condotta dalla Squadra Mobile di Catania ha consentito di fare luce sull’agguato della mattina del 3 giugno 2011 Misterbianco dove i killer cercarono di uccidere Giuseppe Garozzo, 66 anni inteso «Pippu ‘u maritatu», pregiudicato, detenuto e ritenuto il capo storico del clan Cursoti Angelo Adriatico di 72 anni.

L’AGGUATO. La mattina del 3 giugno 2011, verso le 9 Giuseppe Garozzo si era presentato alla caserma della Tenenza dei Carabinieri di Misterbianco perché ferito da alcuni colpi d’arma da fuoco. Successivamente trasportato presso il Pronto Soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele di Catania è stato ricoverato in prognosi riservata con ferite al torace, all’addome, al braccio sinistro e alla coscia sinistra. Poco dopo anche Angelo Adriatico fu trasportato da una ambulanza al Pronto Soccorso dell’ospedale Garibaldi di Catania, con una ferita d’arma da fuoco regione torace-addome. Secondo la ricostruzione i due viaggiavano a bordo di uno scooter ed erano stati feriti in via Raccomandata, contrada Sorba, in territorio di Misterbianco. Secondo quanto ricostruito, Antonio Nicotra, appartenente al clan dei «Tuppi» radicato nel territorio di Misterbianco, insieme ad un complice rimasto non identificato, avrebbe agito per dissidi insorti con Garozzo e riguardanti le mire espansionistiche di quest’ultimo nel settore del traffico di stupefacenti. Garozzo, infatti, scarcerato a fine dicembre del 2010, dopo tanti anni di detenzione, aveva ricompattato il gruppo dei Cursoti cercando di ricollocarsi sul territorio con rinnovate attività criminali.

IL BLITZ. L’8 maggio del 2012, le indagini coordinate dalla Dda e condotte dalla Squadra Mobile nei confronti del clan dei Cursoti, hanno trovato il loro culmine con l’esecuzione di decreto di fermo a carico di venti affiliati, tra cui Giuseppe Garozzo, gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsioni, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi clandestine e da guerra, ricettazione ed altri reati tutti aggravati dall’avere favorito la mafia. Tutti i fermi furono confermati dal gip del Tribunale di Catania. Garozzo è già stato condannato in primo grado alla pena di 16 anni e quattro mesi di reclusione con il rito abbreviato.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA