Notizie Locali


SEZIONI
Catania 12°

Caso Nicole, la sanità siciliana nella bufera

Caso Nicole, la sanità siciliana nella bufera Lucia Borsellino sull’orlo… delle dimissioni

Crocetta difende l’assessore alla Sanità: «Lei non ha colpe»

Di Lillo Miceli |

PALERMO – La morte della neonata sull’ambulanza che la stava trasportando a Ragusa, subito dopo il parto in una clinica privata, perché negli ospedali catanesi non si trovava un posto di rianimazione neonatale, ha provocato un vero e proprio terremoto nel governo regionale: l’assessore alla Salute, Lucia Borsellino, ha deciso di dimettersi in seguito alle critiche del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ritenute ingenerose, nei confronti del sistema sanitario regionale, minacciando perfino l’estrema misura del commissariamento. «Le parole del ministro Lorenzin – ha detto l’assessore Borsellino – sono state particolarmente dure e io ritengo che non ci siano più gli elementi minimi perché possa proseguire il mio mandato, ecco perché annuncio le mie dimissioni. Ho già comunicato questa mia posizione al presidente della Regione, Crocetta. Nei prossimi giorni rassegnerò le mie dimissioni. Contribuirò anche da dipendente dell’assessorato della Sanità all’accertamento della verità sul caso della piccola Nicole. Non voglio aggiungere altro».   Una decisione, come detto, provocata dalla dura dichiarazione della Lorenzin che aveva detto: «Attendo il documento finale degli ispettori per assumere le decisioni e iniziative che competono al ministero e valutare se i livelli essenziali si assistenza siano correttamente erogati dalla Regione o se ricorrano elementi per un nuovo commissariamento».   Troppo per Lucia Borsellino che, nella mattinata, era stata attaccata anche dalla CgilFp che l’aveva definita «inadeguata». Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha inviato il «suo» assessore a ripensarci. «Le sue dimissioni sarebbero un grave danno per la Sicilia e per la Sanità della regione. Lucia Borsellino – ha aggiunto Crocetta – è stata in prima linea nella lotta al malaffare e contro gli sprechi nella sanità. Per questo motivo le dichiarazioni del ministro Lorenzin sono ingenerose e la sua ipotesi di commissariamento improvvida nei confronti di un assessore che si sta battendo per migliorare il sistema sanitario regionale e che non può assolutamente essere accusata di alcunché».   Analogo invito è stato rivolto all’assessore Borsellino dal sindaco di Catania, Enzo Bianco, dal segretario regionale del Pd Raciti, dai deputati regionali del Pd Gucciardi (capogruppo), Cracolici, Digiacomo, Raia e dalla parlamentare Albanella. Anche il segretario dell’Udc, Pistorio, ha chiesto alla Borsellino di rimanere al proprio posto.   «Il ministro Lorenzin – ha continuato Crocetta – dovrebbe sapere che la Sicilia non è mai stata commissariata e sarebbe singolare che venisse commissariata nel momento in cui ha avviato una grande azione riformatrice e moralizzatrice, con un lavoro eccezionale che ha fatto e che continua a fare Lucia Borsellino che non ha certo bisogno di lezioni di moralità, legalità ed efficienza da parte di nessuno. Il ministro pensi piuttosto a risolvere una questione ancora irrisolta dalle disposizioni nazionali e cioè il fatto che mentre agli ospedali viene richiesta come obbligatoria la Rianimazione, le cliniche private di primo livello possono tranquillamente fare attività senza la Rianimazione neonatale. Per quanto ci riguarda ci sembra che alla base di questa vicenda ci sia una insufficienza normativa. In ogni caso stiamo verificando in modo tempestivo e con l’urgenza necessaria i comportamenti della clinica privata, prima di tutto, e poi delle strutture pubbliche. Sembra che il fatto sia legato ad atti di negligenza, scarsa attenzione umana che non riguarda la gestione sanitaria dell’intera Regione. Forse la nostra politica di moralizzazione non piace a tanti, soprattutto rispetto ai privati».   Dalla Capitale la controreplica di Lorenzin non si è fatta attendere: «Il governatore Crocetta stia sicuro che, come sempre, chi ha responsabilità oggettive dovrà renderne conto e vorrei ricordare al presidente della Sicilia che gli accreditamenti di cui parla competono esclusivamente all’amministrazione che presiede. Su questo, con mio rammarico – ha rinacato la dose Lorenzin – il ministero della Salute non ha alcun potere esclusivo di intervento».

COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA
Di più su questi argomenti: