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Delitto della Plaia, il caso è risolto

Delitto della Plaia, il caso è risolto La Polizia ha fermato il presunto assassino

Identificata la vittima: è una donna italiana di 50 anni

Di Redazione |

CATANIA – Svolta nel giallo della donna uccisa il 7 febbraio scorso sulla spiaggia della Plaia di Catania. La polizia di Stato, su delega della Procura distrettuale, ha fermato il presunto autore del delitto: un trentenne extracomunitario, Zakaria Ismaini, marocchino di 2 anni. La squadra mobile, che indaga, ha anche identificato la vittima, una catanese di 50 anni, Letizia Consoli. L’omicidio sarebbe scaturito durante una lite, per motivi ancora non chiari nel villaggio turistico Europeo chiuso per la stagione invernale.   La donna venne assassinata lo scorso 7 febbraio scorso, in uno dei bungalow realizzati sulla spiaggia sabbiosa della Plaia di Catania, in un villaggio turistico chiuso per la stagione invernale. La donna, secondo una prima ricostruzione, al culmine di una lite sarebbe stata colpita violentemente alla testa con “oggetto acuminato” che è stato trovato “assieme a possibili tracce biologiche utili alle indagini” sul luogo dell’omicidio. L’assassino per coprire le tracce del delitto ha appiccato il fuoco al bungalow, ma le fiamme non hanno distrutto tutte le tracce, compreso del sangue. Dopo il delitto, l’indagato avrebbe trascinato il corpo della vittima sulla sabbia, fino a gettarlo in mare. Il cadavere è stato poi trovato da alcuni pescatori e recuperato dalla guardia costiera. Adesso la vittima ha un nome, così come il suo presunto omicida.   Secondo quanto ricostruito, la donna, vedova, amava passeggiare sul lungomare de La Plaia e lì avrebbe conosciuto il marocchino del quale sarebbe diventata amica. Il 7 febbraio scorso l’uomo l’avrebbe colpita alla testa al culmine di una lite, trascinato il corpo in mare e poi appiccato il fuoco ad un bungalow. Ismaini è stato fermato in un peschereccio ormeggiato nel porto di Catania. Durante due interrogatori, al sostituto Giovannella Scaminaci e al Gip di Catania, ha reso ampia confessione sul delitto.   L’uomo è anche indagato per un omicidio commesso con modalità simili in Puglia: carabinieri della Compagnia di Santo Vito dei Normanni in provincia di Brindisi gli hanno notificato infatti un provvedimento di fermo per l’uccisione di Cosimo Mastrogiovanni, il cui cadavere carbonizzato è stato trovato in una villetta a Latiano il 13 novembre del 2014.

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