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Catania, Bianco sul meteo «Troppi al lupo al lupo»

Catania, Bianco sul meteo «Troppi al lupo al lupo»

Se l’allerta è troppo generalizzato si trasforma da un pericolo da prevenire a una giornata di riposo per gli studenti. Il sindaco chiede di rivedere qualcosa: «Avrei dovuto chiudere le scuole per 20 giorni»

Di Cesare La Marca |

CATANIA – Se l’allerta meteo un po’ troppo generalizzato si trasforma – soprattutto per i ragazzi che ormai scrutano il cielo e le notizie alla ricerca di perturbazioni e nuvole in avvicinamento – da un pericolo da prevenire a una insperata giornata di riposo al sicuro dal rischio interrogazioni più che da quello idrogeologico, allora è possibile che ci sia qualcosa da rivedere nel sistema che porta a comunicare allarmi di varia criticità e colore. Anche per questo, tra un paio di settimane si terrà una conferenza straordinaria Stato–Città per regolare l’eccesso di allarmi meteo che vengono inviati a pioggia a indirizzi mail e telefonini, soprattutto di sindaci. E’ questo l’esito della richiesta avanzata dal sindaco di Catania e presidente del Consiglio nazionale dell’Anci Enzo Bianco, che ieri ha guidato la delegazione alla conferenza svoltasi a Roma tra governo, regioni, province e comuni.   «La situazione è tale che sotto la spinta di avvisi di garanzia dopo recenti ondate di maltempo che hanno causato pesanti conseguenze, a ogni rischio marginale o presunto scatta da molteplici fonti un allerta di livello massimo, che viene da pensare venga fatto soltanto per scongiurare il rischio di responsabilità. Io stesso nel mio computer ne ricevo decine al giorno, che poi vengono diffusi anche in Rete creando allarmismo e confusione, perché non si può parlare di chiusura delle scuole per un allerta arancione. Dall’inizio dell’anno – aggiunge il sindaco di Catania – avrei dovuto chiudere le scuole per una ventina di giorni, e in questo senso penso alle difficoltà dei colleghi sindaci di piccoli comuni nell’adottare una decisione».   Bianco non accusa nessuno, riconosce la competenza della Protezione civile a tutti i livelli, ma ha chiesto al governo di aprire una fase di condivisione che porti a rivedere l’eccesso di allerta meteo, e a gestire meglio gli effettivi allarmi. «La questione delle competenze di Protezione civile che era stata assegnata alle Province è centrale – aggiunge Bianco – specie in Sicilia dove andiamo verso i liberi consorzi, così come è essenziale la prevenzione attraverso l’adeguamento delle infrastrutture, come stiamo cercando di fare a Catania col completamento del canale di gronda».   Intanto, proprio a Catania, da diversi giorni (compreso oggi) è allerta meteo arancione o “moderato”, con scuole aperte ma anche con la spada di Damocle che la via Etnea possa trasformarsi in un fiume, proprio a causa del canale di gronda.

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