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Formazione: Roma ha sbloccato i fondi

Formazione: Roma ha sbloccato i fondi adesso la Regione Sicilia non ha più alibi

Il caso dei 5.400 ragazzi che aspettano ancora la prima lezione

Di Anna Rita Rapetta |

ROMA – Buone notizie per i 5.400 ragazzi siciliani iscritti al primo anno dei corsi di Formazione professionale regionale, da cinque mesi in attesa dell’inizio delle lezioni. Il ministero del Lavoro ha finalmente erogato i finanziamenti attesi dalla Regione Siciliana che ora non ha più motivo di rinviare l’avvio dei corsi. Non l’intero importo, ovvero 14,7 milioni, ma buona parte di esso, 13,9 milioni, da giovedì scorso è confluito nelle casse della Regione. A darne notizia, il sottosegretario al Lavoro, Luigi Bobba, interpellato al telefono sulla vicenda dopo le dichiarazioni dell’assessore della Formazione professionale, Mariella Lo Bello, secondo cui, la lunga attesa di formatori, genitori e studenti, è da imputarsi al ritardo nell’erogazione delle risorse da parte di Roma. Eppure, fa notare il sottosegretario al Welfare, «la Regione Sicilia è l’unica in tutt’Italia ad essersi presa la responsabilità di non dare il via ai corsi».   Più di cinquemila studenti si sono iscritti ai primi anni dei corsi di Formazione professionale regionale ma le lezioni non sono iniziate perché, così spiega l’assessore Lo Bello, il ministero del Lavoro è in ritardo sull’erogazione dei finanziamenti dati per “imminenti”. «La notizia è che due giorni fa sono state effettuate le erogazioni. Si tratta di 169 milioni in tutto, e son state fatte a tutte le Regioni compresa la regione Sicilia, non esattamente nell’intero importo di 14,7 ma di 13,9 milioni che il ministro ha recuperato dai soldi non spesi da parte della Regione su un altro progetto sui tirocini di orientamento dei ragazzi».   Di chi è la responsabilità della lunga attesa? «Sicuramente c’è stato un ritardo da parte del ministero nell’erogazione effettiva di questi fondi ma è anche vero che la Regione Sicilia è l’unica che non ha fatto partire i corsi nonostante le ripartizione fosse stata già effettuata nel mese di settembre scorso. Sulla base della ripartizione la Regione sapeva benissimo quali soldi le sarebbero spettati. E, infatti, tutte le altre Regioni hanno fatto partire ordinariamente i corsi. Quindi, da un lato, è un fatto che noi abbiamo ritardato per via di un problema con la Corte dei Conti e per la burocrazia nell’erogazione effettiva dei soldi, però è anche vero che nessun’altra Regione ha bloccato l’inizio dei corsi perché sapevano che sulla base del provvedimento di ripartizione i corsi potevano tranquillamente partire. Ripeto, ci prendiamo la responsabilità di questo ritardo effettivo nell’erogazione, però la Regione siciliana si è presa, non so per quale ragione, la responsabilità di non far partire i corsi quando era certa che questi soldi le sarebbero spettati. Nessun’altra regione ha bloccato l’inizio dei corsi in forza di questo ritardo».   I soldi sono stati erogati due giorni fa. Questo significa che ora l’assessore della Formazione professionale potrà darci risposte precise sull’inizio dei corsi? «Se prima non so quale fosse la ragione perché c’erano risorse certe, adesso non c’è nessun motivo per non farli partire».   Mi sta dicendo che il ritardo del ministero è stato usato come alibi? «Penso che bisogna ispirarsi a un principio di leale collaborazione nelle amministrazioni altrimenti alla fine chi la paga sono i cittadini. Non voglio alimentare polemiche, ci assumiamo la responsabilità del ritardo di questi mesi, ma nessuno ha fermato l’inizio dei corsi. Io sono piemontese. I corsi nella mia Regione sono partiti regolarmente. Se poi c’è qualche problematica rispetto alla formazione professionale e agli enti che la gestiscono in Sicilia… beh, questa è una responsabilità della Regione, non del Ministero. Io ho detto qual è la nostra responsabilità. L’organizzazione, la programmazione, la gestione delle attività è tutta in capo alla Regione. Questa è materia su cui non abbiamo possibilità di incidere. Ci sono Regioni che funzionano bene, altre meno bene… diciamo che la Regione Siciliana non è tra le più brillanti».

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