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Il racconto: «Io, raggirato da una bella ragazza»

Il racconto: «Io, raggirato da una bella ragazza»

Di Vittorio Romano |

CATANIA – «Mi piacerebbe, se mi è consentito, dare un consiglio a tutti coloro i quali hanno dei profili sui social network, Facebook in particolare: non accettate nuovi amici se non li conoscete bene. E anche in questo caso sarebbe opportuno fare una verifica, chiamando la persona, per accertarsi che sia davvero lei». È, questa, una «doverosa premessa» che un giornalista catanese, Lucio Di Mauro, fa per introdurre il racconto della sua storia. Una storia che lo ha segnato profondamente, essendo stato vittima di “Sextortion”, un’estorsione sessuale virtuale che sta prendendo sempre più piede a opera di organizzazioni criminali internazionali che utilizzano come esche delle bellissime ragazze assoldate per pochi spiccioli rispetto al giro d’affari. Un fenomeno di cui abbiamo parlato con il dott. Marcello La Bella, dirigente della polizia postale e delle comunicazioni del compartimento “Sicilia orientale”, che nell’ultimo anno ha ricevuto 51 denunce da uomini catanesi ricattati da bellissime ragazze.  

«È la sera di giovedì 16 ottobre scorso – racconta Lucio -. Sono collegato a Facebook, che io utilizzo molto per lavoro, quando ricevo la richiesta di amicizia da parte di una bella ragazza di 25 anni. Nella foto lei è in compagnia di una signora anziana, fatto, questo, che mi dà una certa tranquillità. Sbircio nel suo profilo e vedo che abbiamo diversi amici in comune, per cui decido di accettare l’amicizia. Non sapevo che mi ero appena dato la zappa sui piedi. Poco dopo lei mi scrive chiedendomi il mio contatto Skype. Glielo do. L’indomani – continua Lucio – alle 7 del mattino trovo un messaggio sul mio profilo: “Utilizza il circuito Western Union per versarmi subito 750 euro, altrimenti metto in rete un video che ti riguarda e lo inoltro a tutti i tuoi contatti”, di cui s’era già impossessata. Non do importanza al ricatto e chiudo il collegamento. Un’ora dopo, mi telefona un amico: “Guarda che mi hanno mandato un video strano, con delle immagini in cui sembra che tu ti stia masturbando davanti a una bambina di 8 anni, perché così è scritto nel messaggio di accompagnamento”. Salto in aria. Verifico. È tutto vero. Erano riusciti a utilizzare delle fotografie in cui si vedeva la mia faccia per montare un falso filmato di 6 secondi e gettare così fango sulla mia persona».  

A quel punto la povera vittima si sente cascare il mondo addosso. La vergogna è troppo forte ma di cedere al ricatto non se ne parla. «E così decido di andare subito alla polizia postale di Catania – dice – dove ho trovato, a cominciare dal dott. La Bella, personale serio, umano, professionale. Mi hanno detto che ero l’ennesima vittima e che, a differenza di altri, che magari avevano fatto sesso virtuale con delle ragazze per poi ritrovarsi le immagini on line, io ero stato vittima di un “foto parade”. Ho denunciato tutto e la polizia in brevissimo tempo è riuscita a rimuovere quel video da internet. Naturalmente, come spesso avviene in questi casi, la stessa ragazza mi ha minacciato altre volte, chiedendomi sempre denaro in cambio, e io puntualmente ho sempre denunciato. Non bisogna mai cedere ai ricatti, ma soprattutto bisogna stare molto attenti perché la rete nasconde mille insidie».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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