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Catania, altri «tagli» dello Stato In bilancio mancheranno 10 mln

Catania, altri «tagli» dello Stato In bilancio mancheranno 10 mln

ASono i dati finanziari che circolano negli uffici della Ragioneria. L’ammontare della somma ha messo in moto una ricerca spasmodica delle voci comunali che è ancora possibile tagliare

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Non sei e forse neanche nove, ma addirittura di parla di dieci milioni che quest’anno verranno a mancare nel Bilancio del Comune Non sei e forse neanche nove, ma addirittura di parla di dieci milioni che quest’anno verranno a mancare nel Bilancio del Comune. Prepariamoci, quindi, a una nuova stretta sui conti a conferma che al peggio non c’è mai fine in una città afflitta da un passato di sprechi e clientelismi. I dati finanziari che circolano negli uffici della Ragioneria parlano di una cifra oscillante tra i nove e i dieci milioni che mancheranno dal Bilancio. L’ammontare della somma ha messo in moto una ricerca spasmodica delle voci comunali che è ancora possibile tagliare. Il dato è ancora più negativo delle cifre che erano circolate meno di un mese fa. Allora si era parlato di un taglio ai trasferimenti compreso tra i sei e i 9 milioni. Sul delicato punto degli ulteriori tagli ai trasferimenti regionali e statali si è tenuta a febbraio una riunione di sindaci siciliani. Allora l’assessore al Bilancio, Giuseppe Girlando, aveva puntato l’attenzione sulle difficoltà a far quadrare il Bilancio di previsione e dal tono del suo intervento si era capito che la situazione era pesante. Girlando aveva dato mandato alle direzioni comunali di stilare un programma di spese annue e di inviare presto la documentazione all’assessorato per consentire ai tecnici di preparare il Bilancio, per non trovarsi in seguito a dover fare aggiustamenti alla manovra difficili da approntare. Il Bilancio è quindi in fase di stesura, ma al momento non è possibile sapere se la sua definizione sarà celere. Bisognerà attendere anche i risultati del Piano sul riordino delle Partecipate, dal quale potrebbe arrivare un aiuto alle casse. Meno di un mese fa Catania, per farsi sentire dai governi centrale e regionale, ha aderito il 9 febbraio alla «giornata di riflessione» dell’Anci Sicilia e ha convocato un Consiglio straordinario per dibattere sui tagli. A metà mese aveva anche provveduto a «spegnere» per 5 minuti il Comune. Catania, inoltre, si trova in una situazione non certo favorevole in materia di conti ed ha tutta la macchina finanziaria ingessata da due provvedimenti adottati per ridurre la pesante mole di debiti pregressi: il Piano di rientro per circa 70 milioni da restituire in 10 anni e i fondi del Dl 35 per un ammontare di 196 milioni da restituire alla Cdp in 30 anni.

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