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“Gettonopoli”, ora tocca a Siracusa

“Gettonopoli”, ora tocca a Siracusa Un ispettore farà conti in tasca ai consiglieri

L’assemblea è costata 656 mila euro, il doppio di Agrigento

Di Massimo Leotta |

SIRACUSA – Dopo Agrigento anche a Siracusa arriva un ispettore regionale per fare i conti in tasca ai Consiglieri comunali. E all’ispettore Francesco Riela servirà un gran pallottoliere per mettere in fila le migliaia di presenze che i 40 consiglieri comunali di Siracusa hanno accumulato in undici mesi dello scorso anno. 11.582 presenze, per l’esattezza costate ai contribuenti siracusani oltre 656mila euro. Numeri che fanno apparire come semplici “monellini” i consiglieri comunali di Agrigento che in sette mesi hanno accumulato “appena” 4.500 presenze liquidati con 230mila euro e qualche spicciolo.

Le ragioni dell’iperattivismo dei consiglieri comunali di Palazzo Vermexio sono la “mission” dell’ispettore dell’assessorato regionale agli Enti Locali. «Ho dato disposizioni al direttore generale – ha detto l’assessore Ettore Leotta – di inviare a Siracusa e Agrigento gli ispettori anche alla luce delle notizie di stampa delle scorse settimane». Ma c’è di più. In attesa della riforma della Legge 30, che per stessa ammissione del suo relatore, l’ex deputato regionale Egidio Ortisi «va rivista perché è stato tradito il principio degli oboli di Pericle e ora chi diventa politico è come se avesse vinto un concorso», l’assessore Leotta ha annunciato che invierà presto una circolare a tutti i Comuni per limitare il numero di riunioni di commissione. «Speriamo che nel frattempo i consiglieri comunali assumano un atteggiamento diverso», ha detto Leotta.

Perché non sono solo i gettoni di presenza a pesare sul bilancio delle amministrazioni comunali. La legge 30 («per garantire a tutti e non solo ai ricchi di svolgere attività politica», spiega Ortisi) prevede la possibilità di assentarsi dal luogo di lavoro per l’intera giornata nel caso in cui si partecipi ad una seduta di Consiglio comunale ma anche di commissione consiliare. L’assenza e dunque la giornata di lavoro viene risarcita dall’amministrazione al datore di lavoro. E se le assenze giustificare sono 26 al mese (come accade spesso a Siracusa) l’intero mese di lavoro è a carico della comunità (per quella siracusana circa 350mila euro complessivi in poco più di un anno). Poi il consigliere riceve 26 gettoni di presenza (il massimo previsto dal regolamento, un terzo dell’indennità del sindaco) per 1.694 euro lordi in più (rispetto allo stipendio) ogni mese. E il gettone di presenza viene assegnato anche nel caso in cui la seduta salti per mancanza di numero legale.

Una peculiarità, va detto, tutta siciliana considerato che nel resto d’Italia la legge è stata modificata e giustifica l’assenza solo per il “periodo della seduta e delle riunione e il relativo trasferimento dal luogo di lavoro alla sede comunale”. E proprio in questa direzione sembra muoversi la Regione con la riforma dell’assessore Baccei. Un taglio ai costi della politica forse non proprio decisivo. Ma di certo un taglio a privilegi francamente incomprensibili.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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