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Commissioni a raffica per l’indennità

Commissioni a raffica per l’indennità “gettonopoli” si allarga in tutta la Sicilia

Dopo Agrigento e Siracusa, anche Messina. Regione annuncia tagli

Di Alfredo Zermo |

Si fa tanto parlare di tagli ai costi della politica, di spending review e poi scopri che la Sicilia (ma a dire il vero è un problema che accomuna tutta l’Italia da Nord a Sud) pullula di “furbetti del gettone”, consiglieri comunali o di circoscrizione pronti a ricorrere a qualsiasi trucco pur di far lievitare i propri guadagni. Nell’Isola lo scandalo è scoppiato prima ad Agrigento, ma si è rapidamente allargato a macchia d’olio: prima Siracusa, ora anche Messina. C’è chi fa finta di partecipare alle commissioni, chi ci partecipa per un minuto o poco più, chi cerca di presenziare a tutte le convocazioni, chi delega un collega ma risulta presente, poi ci sono le sedute “fantasma” o quelle convocate apposta per discutere del sesso degli angeli. Tutto solo per aumentarsi lo stipendio.

 LA RABBIA E in un periodo di crisi economica come questo, che pesa da anni sulle tasche di tutti i cittadini, il consigliere comunale “goloso” di gettoni di presenza che fa il furbetto per accrescere lo stipendio diventa particolarmente odioso agli occhi della gente. Tanto che ad Agrigento, quando scoppiò la “bomba”, centinaia di giovani sono scesi in piazza con un lungo corteo che ha attraversato il centro cittadino per dire basta a queste ruberie. E ieri a Siracusa – dopo la brutta figura fatta in tv all’Arena di Gilletti dove alcuni politici locali hanno difeso il loro lavoro in commissione e i loro gettoni – i consiglieri comunali sono stati accolti da sputi e insulti all’ingresso del municipio da un centinaio di persone esasperate.

I NUMERI Ad Agrigento, dove il gettone di presenza è pari a 50,34 euro, durante il 2014 le commissioni consiliari si sono riunite per 1.133 volte (vale a dire circa 3 riunioni di commissioni al giorno, ogni giorno dell’anno, festivi compresi) con una spesa di 285 mila euro. Ancora meglio (o peggio) sono riusciti a fare i 40 consiglieri comunali di Siracusa, dove il gettone ammonta a 65,55 euro: in 11 mesi del 2014 hanno accumulato ben 11.582 presenze in 1.201 commissioni, per l’esattezza costate ai contribuenti siracusani oltre 656mila euro. Questa mattina la Digos ha acquisito gli atti anche a Palazzo Zanca a Messina, dove solo nel 2014 le sedute sono costate 900 mila euro: sembra che alcuni consiglieri si presentassero in prima convocazione e anche se non si raggiungeva il numero legale firmavano e andavano via, ottenendo comunque il gettone di presenza che in riva allo Stretto è pari 56 euro lordi.  

MAGISTRATI E ISPETTORI Nelle tre città siciliane i magistrati delle rispettive Procure indagano già da tempo sui “furbetti del gettone” che come abbiamo visto operano però nei limiti dei regolamenti comunali che nascondono spesso trabocchetti: da un lato magari si fa finta di ridurre il gettone ma poi si aumentano le sedute o i componenti delle commisioni. Così, dopo quello inviato ad Agrigento, domani anche Siracusa arriverà un ispettore regionale per fare i conti in tasca ai Consiglieri comunali. E stessa sorte – si presume – dovrebbe toccare a Messina. La Regione vuole scoprire eventuali irregolarità, ma trovare anche rimedi per tagliare i costi della politica che continua a perdere credibilità di fronte a una cittadinanza ormai imbufalita.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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