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Il Messina tradisce ancora i suoi tifosi I play out sono sempre più vicini

Il Messina tradisce ancora i suoi tifosi I play out sono sempre più vicini

Giallorossi sconfitti in rimonta dal Melfi e contestati ancora dai sostenitori

Di Salvatore Pernice |

MESSINA – Buio pesto. Lo spettro dei play out cala sul “San Filippo”. Anzi più che uno spettro per il Messina, la coda spareggi per evitare la retrocessione è più che un’ipotesi. E a proposito di spareggi, quello perso al “San Filippo” contro il Melfi è un autentico suicidio. Ancora una volta il Messina tradisce i propri tifosi, con una sconfitta terribile che conferma la pochezza di una squadra nata male quest’estate e che il tecnico Grassadonia si è preso l’onere di guidare. Ecco, l’unica cosa da rimproverare al tecnico peloritano, è di aver accettato la guida del Messina, pur sapendo dell’organico mediocre a disposizione. E la società – che qualche volta ha rimproverato a Grassadonia di non aver saputo trasmettere alla squadra l’animus pugnandi – non ha ritenuto di dover esonare il tecnico, scaricando poi tutte le colpe ai calciatori tacciati di scarso carattere.   Ora, però, il campo ha messo a nudo tutti i limiti del Messina che anche nell’ultima “chiamata” per rientrare nel discorso salvezza, si fa battere in casa dilapidando l’iniziale vantaggio. E alla fine, in un clima surreale, i tifosi chiedono ai calciatori di togliersi la maglia, con capitan Corona che si avvicina a uno spicchio di Curva per ascoltare le giuste rimostranze dei tifosi.   Pronti via e subito coronarie dei supporter a dura prova, per l’inspiegabile papera del portiere Berardi che si fa scavalcare dal pallone rilanciato dall’estremo difensore del Melfi. La sfera, per fortuna, finisce di un pelo a lato. Scampato il pericolo, il Messina trova subito il gol con una perla di Ciciretti che dal limite scaglia un velenoso sinistro a giro che fa secco Perina. Il Melfi accusa il colpo e tenta una reazione. I lucani alzano il baricentro, ma la manovra è disordinata. Così il Messina sfrutta qualche ripartenza e in una di queste Corona punge con un destro dal limite disinnescato da Perina. Il primo vero squillo del Melfi arriva al 18’, su punizione di Agnello che Berardi respinge con affanno. I lucani insistono e cinque minuti dopo cercano di far male con l’ex Caturano che fa tutto bene, tranne il sinistro che finisce in Curva. Il Messina risponde al 25’ con Ciciretti che ci riprova con un tiro chirurgico, ma la sfera sorvola di poco la traversa. Ma l’occasione più ghiotta per il raddoppio arriva al 38’, con il brasiliano De Paula che imbeccato da Corona scatta palla al piede e appena dentro area spara un rasoterra deviato in corner dal portiere lucano.   Sembra un Messina in partita, ma nella ripresa la musica cambia. E come in un brutto film già visto, i peloritani incassano il pareggio. Il difensore Cane si fa uccellare da Fella che nell’area piccola trafigge l’incolpevole Berardi. Doccia gelata per il Messina che tenta di scuotersi sfiorando il nuovo vantaggio con l’indomito Corona. E dal gol mancato a quello subìto il passo è breve. Stavolta a compiere la frittata è Altobello che trattiene in area Tortorì. Calcio di rigore e gol dell’ex Caturano che non esulta. Cala il buio al “San Filippo” ed esplode la protesta dalla Curva Sud, con i tifosi che iniziano ad apostrofare calciatori e tecnico. Il Messina meriterebbe almeno il pari, ma nel finale c’è il miracolo di Perina sulla botta ravvicinata di Bortoli. Sui titoli di coda il Messina resta in nove per le espulsioni, a distanza di pochi minuti, di Cane e Stefani. E al triplice fischio la cappa dei play out cala sul “San Filippo”.

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