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Catania, mancano le Volantiaumentano i furti con “spaccata”

Catania, mancano le Volanti aumentano i furti con “spaccata”

L’altra notte due assalti a vetrine di negozi con la tecnica dell’auto-ariete, mentre i sindacati di polizia denunciano la carenza di mezzi e la necessità di maggiore coordinamento nel controllo del territorio FOTO

Di Redazione |

CATANIA – Potrebbero sembrare due notizie completamente scollegate fra loro, ma in realtà non lo sono. Stiamo parlando da un lato dell’aumento dei furti con “spaccata” a Catania e dall’altro della denuncia dei sindacati di polizia etnei che rivelano che su 30 “volanti” solo sette sono efficienti e 23 sono ferme in autorimessa per interventi di manutenzione. L’altra notte in città si sono verificati due tentativi di furto con “spaccata”. Ne hanno fatto le spese due negozi nel centro della città: uno di pelletteria in via Etnea (angolo via Carcaci), l’altro in via Monfalcone. Assalti «mirati» con l’obiettivo di portar via quella merce (e solo quella) sicuri che possa essere facilmente venduta.  

Il ragionamento vale soprattutto per l’esercizio commerciale di via Etnea già obiettivo di “spaccata” pochi giorni fa. Il 19 marzo, infatti, i malviventi avevano infranto la vetrina del negozio con un’auto e si erano impadroniti di merce (borse e altro) per un valore di circa 2.000 euro. Questa volta, però, hanno fatto molto più rumore destando l’attenzione dei poliziotti in servizio in prefettura (il negozio è proprio di fronte a Palazzo Minoriti) i quali si sono precipitati in strada, cosa che ha messo in fuga i malviventi costretti a scappare senza poter portare via nulla. Anzi. Quando i carabinieri della Compagnia di piazza Dante sono arrivati sul posto, hanno trovato l’auto con la quale i banditi avevano effettuato la “spaccata”, una Fiat Punto, risultata rubata a Catania e restituita al proprietario.  

L’altro tentativo di furto con “spaccata” è stato poco prima delle sei del mattino di ieri ai danni di un rivenditore di bici elettriche in via Monfalcone. Anche in questo caso i ladri hanno sfondato la vetrina con una «Ignis Suzuki», rubata. Stavolta però, a farli desistere è stato l’allarme lanciato dallo stesso proprietario del negozio che abita a pochi metri dall’esercizio commerciale. Anche in questo caso non è stato rubato nulla, ma i danni all’esercizio commerciale ci sono stati.  

A favorire questo genere di assalti è il fatto che davanti al negozio non ci siano ostacoli di alcun genere (paletti, panettoni di cemento, dissuasori in genere) che possano indurre i malintenzionati a rinunciare al colpo. Banalmente, dicono gli investigatori, sono proprio questo genere di accorgimenti che possono far propendere i ladri per un esecizio commerciale o un altro.  

Ma ci sarebbe anche un altro motivo: ovvero la carenza di controlli. Il segretario generale provinciale del Sindacato italiano appartenenti polizia (Siap) di Catania Tommaso Vendemmia, che sottolinea come «le “spaccate” dell’altra notte pongono serie riflessioni sulle metodologie adottate nel piano coordinato e anche altri episodi criminali destano preoccupazione». Il segretario del Siap rileva che «gli episodi della scorsa notte, che sono accaduti in zona sud mentre le volanti operavano a nord, devono far riflettere circa le zone da dividere tra i Carabinieri e la Polizia» e ritiene che «in attesa di implementazione di uomini e mezzi, gli equipaggi impegnati devono essere di uguale numero nelle zone assegnate altrimenti immancabilmente larghe fette di territorio rimarranno incustodite».  

Un altro sindacato di polizia, il Sap, ha infatti denunciato i numeri: come detto, solo 7 volanti in funzione su 30 disponibili. Mancano i soldi anche per banali interventi di manutenzione. Gli operatori addetti alla manutenzione «fanno i salti mortali per garantire le auto ai colleghi del settore operativo», ma se non ci sono i soldi c’è poco da fare.  Secondo il segretario provinciale del Sindacato autonomo di Polizia di Catania Giuseppe Coco, «i continui tagli ai fondi alla sicurezza rendono impossibile il lavoro delle forze dell’ordine e rischiano di rivelarsi inutili gli sforzi del questore di Catania di incrementare il controllo del territorio».  

E anche oggi a Catania e Palermo diversi poliziotti si sono sostituiti ai lavavetri ai semafori per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di provvedimenti urgenti in materia di sicurezza, resi ancora più necessari dall’emergenza terrorismo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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