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Catania, pene per oltre 40 anni ad esponenti del clan Laudani

Catania, pene per oltre 40 anni ad esponenti del clan Laudani

La sentenza del gup di Catania che ha condannato otto persone per diverse estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori. L’accusa ha retto nonostante diverse parti offese abbiano ritrattato

Di Redazione |

Il Gup del Tribunale di Catania ha condannato al termine del giudizio con il rito abbreviato otto presunti affiliati al clan Laudani. Tutti sono stati condannati per diverse ipotesi di estorsione, commesse in danno di imprenditori ed aggravate dal “metodo mafioso”. Il giudice ha inflitto cinque anni e otto mesi a Filippo Anastasi, quattro anni a Stellario Fileti, cinque anni a Antonino Fosco, cinque anni e sei mesi a Santo Laudani, tre anni e sei mesi a Domenico Indelicato, tre anni e sei mesi a Giovanni Spina, sette anni a Gianluigi Partini, otto anni e otto mesi a Omar Scaravilli. Il processo è nato dopo le denunce di diversi imprenditori alcuni dei quali anche aggrediti e minacciati in luoghi pubblici. In un caso addirittura la vittima era stata picchiata davanti ad un bar, alla presenza di numerose persone. Fu questo l’episodio chiave perché la vittima spiegò che si tratta di una sorta «recupero crediti» Indelicato e Spina che avrebbero chiesto ai loro amici di intervenire in loro favore per ottenere il soddisfacimento del proprio credito. Altro episodio estorsivo contestato è quello commesso ai danni di un imprenditore edile, costretto a «mettersi in regola» ed a versare subito 9 mila euro e una mensilità di 600 euro a titolo di «pizzo». Durante il processo alcune delle persone offese hanno provato a ritrattare dopo essere state «avvicinate» Il processo si è anche avvalso delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Giuseppe Laudani, già reggente dell’omonimo clan mafioso, e Carmelo Riso, che si sono autoaccusati di diverse estorsioni. Alcuni degli imputati sono anche stati condannati per lesioni aggravate commesse ai danni del titolare di una trattoria, resosi “colpevole” di aver contestato ad alcuni imputati, che avevano prenotato un tavolo per pranzo, di essersi presentati al locale con notevole ritardo rispetto all’orario concordato. In conseguenza di tale comportamento ritenuto offensivo dai diretti interessati, questi si presentavano la stessa sera presso il locale, ed alla presenza di altri clienti e del personale dipendente trascinavano in strada il proprietario dell’esercizio e lo picchiavano selvaggiamente, mentre altri complici attendevano in macchina, sostando al centro della carreggiata al fine di impedire il transito di altre autovetture. Tutti gli otto sono stati arrestati nel novembre del 2013 su ordine del gip di Catania che ha accolto le richieste della Dda etnea.

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