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Palermo, agguato allo ZenUcciso per strada un pregiudicato

Palermo, agguato allo Zen Pregiudicato ferito alla testa

Due killer hanno affiancato Franco Mazzè sparandogli contro diversi colpi di pistola. L’uomo è stato colpito alla testa ed è morto subito dopo il ricovero all’ospedale Villa Sofia. Indaga la polizia.

Di Redazione |

Un’esecuzione vera e propria o un regolamento di conti al termine di una lite. Ruota intorno a queste due ipotesi la chiave del delitto compiuto questa mattina nel quartiere popolare Zen a Palermo. La vittima è Franco Mazzè, 46 anni, pregiudicato palermitano.

È stato colpito, mentre si trovava davanti a un panificio, con quattro colpi di pistola, di cui uno lo ha raggiunto alla testa. Per terra sono stati trovati i bossoli, dagli agenti della scientifica. I medici del pronto soccorso a Villa Sofia hanno tentato di rianimare il pregiudicato, ma le sue condizioni sono apparse subito gravissime e non c’è stato nulla da fare. Secondo le prime indagini sembra che l’uomo questa mattina avesse avuto un alterco con alcune persone.

Ed è cominciata la caccia per rintracciare i sicari. L’indagine è coordinata dal pm Geri Ferrara e condotta dalla squadra mobile. La polizia ha anche eseguito delle perquisizioni in alcune abitazioni. A chiamare il personale del 118 è stato un passante che avrebbe riferito che in via Gino Zappa si era verificato un incidente stradale e che c’era un uomo sull’asfalto in fin di vita.

Ma i sanitari arrivati sul posto hanno immediatamente compreso che si non trattava di un scontro tra automobili o di un pedone investito ma di un omicidio. Sono scattati subito i soccorsi con il trasporto del ferito in ospedale. I sanitari sono stati sentiti dagli investigatori.

Mazzè era stato fermato nel febbraio 2013 nell’ambito dell’ inchiesta coordinata dalla procura di Palermo sul racket che gestiva l’assegnazione di case popolari nel quartiere. Un’ operazione questa che aveva smantellato il sistema di imposizione del pizzo anche agli abitanti delle case occupate abusivamente, costrette a pagare una piccola cifra ogni settimana per l’erogazione di acqua e di luce o per evitare che la propria abitazione venisse “ceduta” ad altri.

Mazzè fu assolto dall’accusa di mafia. Era stato anche indagato per rapina, evasione, ricettazione e sequestro di persona. Nel quartiere era molto conosciuto. Sono stati, nel pomeriggio, in tanti tra familiari e amici ad andare in massa nell’ospedale dove il 46enne è morto. I suoi parenti hanno invaso il pronto soccorso. Creando momenti di tensione per alcune ore.

Per evitare incidenti è stato inviato un reparto antisommossa della polizia. Il cadavere è stato portato nella camera mortuaria. Gli investigatori stanno adesso cercando di catturare gli autori del delitto e ricostruire il movente del delitto.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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