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Pilone crollato sulla A19, Procura di Termini

Pilone crollato sulla A19, la Procura di Termini apre un’inchiesta: si ipotizza il disastro colposo

Chiesta informativa all'Anas. Bianco: "Aerei tra Palermo e Catania"

Di Redazione |

La Procura della Repubblica di Termini Imerese ha aperto un’inchiesta sul cedimento di un pilone dell’autostrada Palermo-Catania. L’ipotesi di reato, secondo il procuratore Alfredo Morvillo e il sostituto Giacomo Brandini che coordinano l’inchiesta, è disastro colposo. I magistrati hanno già nominato i propri consulenti e acquisito un’informativa dell’Anasallo scopo di fare luce su quanto accaduro e stabilire eventuali responsabilità.

Il presidente dell’Anci Sicilia Leoluca Orlando intanto accusa Regione, Stato e Anas: “Lo stato di incuria e la scarsa manutenzione della viabilità siciliana e del territorio, resa ancor più drammatica dal dissesto idrogeologico di cui è spesso vittima la nostra Regione, sono certamente fra le cause del cedimento di un pilone del viadotto Himera sull’autostrada Palermo-Catania, le cui gravissime responsabilità non possono che essere addebitate al governo nazionale e all’Anas le cui opere stanno sistematicamente crollando sotto il peso di inefficienze, sprechi e ruberie. La Sicilia è divisa in due e intere zone dell’isola sono in stato di isolamento a causa di crolli provocati da difetti di progettazione, di costruzione e da carenze manutentorie e le arterie secondarie sono in totale degrado chiediamo una commissione parlamentare di inchiesta sugli appalti di assi viari in Sicilia, auspicando che la magistratura possa accertare le responsabilità e la eventuale riconducibilità di esse ad un sistema perverso di corruzione e interessi speculativi. La nostra Regione, a causa dell’assenza di una difesa autorevole da parte delle istituzioni regionali, è in uno stato di totale abbandono ed il suo peso specifico a Roma lo sottolinea e lo controprova”.

Giovedì si insedia il tavolo tecnico. Si istituirà giovedì mattina alle 11, a Palazzo Chigi, il tavolo tecnico per affrontare i temi dell’emergenza idrogeologica e infrastrutturale della Sicilia. Lo ha reso noto l’assessorato regionale al Territorio. “Grazie alla tempestività del coordinatore dell’unità di missione contro il rischio idrogeologico Erasmo D’Angelis ed al rapporto di collaborazione già consolidato con la Regione Sicilia saranno invitati al tavolo ANAS, RFI, ministero Infrastrutture, ministero Ambiente, assessore Infrastrutture e al Territorio e Ambiente della Regione Sicilia. L’obiettivo – si legge in una nota – è’ individuare la strada più veloce per superare la fase emergenziale, ma soprattutto incominciare a parlare seriamente di monitoraggio e prevenzione”. 

Il sindaco di Catania Enzo Bianco, ha proposto voli aerei tra Palermo e Catania. “Dobbiamo far subito qualcosa per ricucire quest’isola spezzata in due creando tra Catania e Palermo collegamenti in treno e in aereo – dice Bianco che è anche presidente del Consiglio nazionale dell’Anci -. Ho parlato con l’assessore regionale alle infrastrutture Giovanni Pizzo e con il presidente del Cda di Rete Ferroviaria italiana Dario Lo Bosco per avviare nel più breve tempo possibile subito il già previsto collegamento veloce su rotaia che consentirebbe di andare da Catania a Palermo in poco più di due ore e mezzo. Ma non basta. Domani stesso chiederò ai vertici di Ryanair di istituire, per il periodo in cui la nostra Isola continuerà a rimanere spezzata in due, un collegamento aereo tra le due maggiori città siciliane”. “Bisogna muoversi immediatamente – ha concluso il sindaco di Catania – per cercare soluzioni e continuare a sollecitare il governo nazionale per dare una risposta immediata a questo problema che, vista la carenza di infrastrutture che affligge la Sicilia, rischia di mettere definitivamente in ginocchio la nostra economia”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA