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Sicilia divisa in due, prende corpo l’ipotesi

Sicilia divisa in due, prende corpo l’ipotesi del collegamento aereo Catania-Palermo

La Gesap sollecita Ryanair, anche Alitalia è disponibile / VOTA

Di Redazione |

PALERMO – La chiusura dell’autostrada A19 dopo il cedimento dei piloni del viadotto Himera spinge le istituzioni a trovare collegamenti alternativi a quello stradale. Già da un paio di giorni il sindaco di Catania Enzo Bianco propone un collegamento aereo tra le due più grandi città dell’Isola e ieri aveva comunicato di aver già chiesto a Ryanair di istituire il collegamento. Bianco aveva anche rivelato che la compagnia aerea low cost si era dichiarata tendenzialmente interessata. E anche un altro operatore si è fatto avanti proponendo un aereo navetta per collegare Sicilia orientale e Sicilia Occidentale.  

Così ora si è attivata anche la Gesap, la società che gestisce l’aeroporto di Palermo. «Abbiamo chiesto con grande forza a Ryanair la possibilità di un collegamento aereo fra Palermo e Catania che potrebbe risolvere molti problemi. La compagnia sta valutando questa ipotesi e i due aeroporti siciliani hanno dato già il loro assenso. Il nodo da sciogliere è quello della disponibilità dei mezzi», ha detto Fabio Giambrone,  presidente di Gesap.

Anche Alitalia avrebbe dato la disponibilità per realizzare un collegamento tra Palermo e Catania. Ci sono stati i primi contatti con la compagnia aerea e la Gesap. In questi giorni si stanno facendo le prime valutazioni sui costi e sulla possibile domanda da parte dei passeggeri di avere a disposizione un collegamento diretto tra le due città siciliane. Il volo avrebbe una durata di 20 minuti. 

Nel frattempo anche la ChallenJet, piccola compagnia aerea con base in Bulgaria, ha inviato una proposta alla Regione per la messa in esercizio di un aereo navetta tra Catania e Palermo. Un servizio realizzabile secondo la compagnia con velivolo Jetstream 41 della Bae Systems, azienda inglese che sviluppa aerei regionali cioè aeromobili destinati a collegamenti su distanze dell’ordine di poche centinaia di chilometri. La ChallenJet ipotizza anche una tariffa di 140 euro a passeggero (andata e ritorno), che però necessiterebbe di un contributo esterno atto a garantirne il riempimento: Ovvero, quando l’aereo non vola pieno (e quindi andrebbe in perdita) subentrerebbe un ente pubblico con la copertura dei costi necessari. Di contro però il personale di bordo e di terra verrebbe assunto in Sicilia.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA