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Augusta protesta: «Dall’Ilva una nave carica di veleni»

Augusta protesta: «Dall’Ilva una nave carica di veleni»

Diecimila tonnellate di rifiuti tossici provenienti dalle acciaiarie di Taranto giunte al porto commerciale per essepre smaltiti nella discarica Cisma. L’allarme di Legambiente

Di Sebastiano Salemi |

AUGUSTA – Da Taranto sarebbero in arrivo ad Augusta migliaia di tonnellate di rifiuti speciali prodotti dalla famigerata acciaieria “Ilva”. A fare scattare l’allarme delle associazioni ambientaliste e della popolazione, l’arrivo del primo carico di circa 10.000 tonnellate che ieri mattina è giunto al porto commerciale con la nave “Rita Br”. La motonave di 6.699 tonnellate di stazza lorda, battente bandiera italiana ed iscritta al compartimento marittimo di Napoli, è entrata nella rada del porto megarese alle 13,50. I rifiuti, si tratta del polverino che gli elettrofiltri trattengono dai fumi dell’altoforno, verranno sbarcati e smaltiti nella discarica Cisma, a metà strada tra i territori di Augusta e Melilli.   A lanciare l’allarme è Legambiente Augusta che si dice fortemente preoccupata per questa situazione. «Ci chiediamo – dice Enzo Parisi responsabile della locale sezione e dirigente di Legambiente Sicilia – con quale criterio le autorità competenti hanno autorizzato il trasferimento di questi rifiuti dalla Puglia alla Sicilia per poi smaltirli in un’area ad alto rischio ambientale che ha invece impellente e vitale bisogno di bonificare e di eliminare i propri rifiuti industriali piuttosto che accogliere quelli di altri. Chi ha pensato di bonificare le discariche interne dell’Ilva spedendo i rifiuti ad Augusta ha valutato che questa operazione toglierà impatti da Taranto per caricarli però sulla martoriata zona di Augusta, Priolo e Melilli? ».   Legambiente Augusta chiede alle amministrazioni locali, al governo Crocetta, ai deputati regionali e nazionali di attivarsi subito in difesa della salute dei cittadini dell’area. IL SERVIZIO COMPLETO SU “LA SICILIA” IN EDICOLA

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