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Dalila Salonia: «”Vincanto” con le mie emozioni»

La sommelier catanese Dalila Salonia racconta così il suo "Vincanto. Suggestioni sensoriali di degustazioni", edito da Malcor D’, un libro dedicato a sette celebri vini (Champagne, Barolo, Chianti, Amarone, Brunello di Montalcino, Etna e Passito di Pantelleria) che l’autrice racconta in modo “alternativo”, consigliando ai lettori la sua “ricetta” una degustazione polisensoriale. Presentazioni a Catania, Ragusa e Siracusa

Di Lavinia D'Agistino |

«Ho messo su carta il mio modo di parlare di vini, perché nel corso degli anni mi sono resa conto che se trasmetti un’emozione fai più presa sul pubblico».La sommelier catanese Dalila Salonia racconta così il suo Vincanto. Suggestioni sensoriali di degustazioni (Malcor D’ Edizioni): un libro dedicato a sette celebri vini che l’autrice racconta in modo “alternativo”, ovvero senza tecnicismi per “addetti ai lavori” o considerazioni personali. «In questo modo chi ha le competenze tecniche può scoprire qualcosa di nuovo, mentre chi non le ha può avvicinarsi ai vini in maniera più emotiva e culturale».

Vincanto di Dalila Salonia

L’aspetto culturale, inteso nel suo senso più ampio, è il motore che muove Dalila Salonia, formatasi all’Alma Wine Accademy di Gualtiero Marchesi, da anni dedita alla divulgazione culturale del settore enologico.In Vincanto, la sua opera prima, l’autrice propone sette celebri vini (lo Champagne, il Barolo, il Chianti, l’Amarone, il Brunello di Montalcino, l’Etna e il Passito di Pantelleria) affidando la narrazione alle sue personali suggestioni. Non si tratta, dunque, di una “guida” per appassionati o esperti del settore, ma di un libro- manuale, adatto a tutti. «I vini che affronto sono tutti molto popolari – dice l’autrice -, non è stato facile sceglierne solo sette, quindi ho puntato sulle grandi celebrità. Ogni vino porta con sè tante storie, aneddoti e curiosità. Nel libro ho abbinato il vino alle mie emozioni, che ho cercato di tradurre nel modo più semplice possibile, affinché ogni degustazione possa trasformarsi anche per gli altri in un’esperienza. Ho immaginato un volume che potesse essere accattivante da leggere, e adatto anche a chi è distante dal mondo dei vini, nato per sfatare quel falso mito secondo cui il vino è solo roba da super tecnici».

Dalila Salonia

Dalila Salonia

Nei sette capitoli ogni vino viene anzitutto presentato a partire dalla sua origine storica, per poi suggerire delle associazioni sinestetiche, spesso condensate in un’unica parola. Ed ecco che l’Amarone riporta i lettori all’opulenza delle tavole imbandite, mentre il Chianti ci porta dritti dritti alla corte dei De Medici, e il Passito di Pantelleria alla dea lunare Tanit. Ma Dalila Salonia va oltre, consigliando ai lettori la sua “ricetta” per una degustazione polisensoriale, con tanto di ingredienti minuziosamente descritti, a cui la scrittrice abbina ora un quadro, ora una musica, ora un testo, per un viaggio attraverso le sensazioni e le emozioni, la storia e le bellezze dei territori.«In Italia, a differenza della Francia, non è ancora forte la percezione di quanto sia bello e importante tutto il settore vitivinicolo che ha modellato interi territori: dalle langhe piemontesi ai terreni terrazzati di Pantelleria. E poi il vino è legato a figure che hanno fatto la storia: quella del vino, ma anche la storia d’Italia».

Ogni capitolo si conclude con un racconto originale. Racconti brevi e suggestivi che si contraddistinguono per eleganza, raffinatezza e ironia. Piccole storie di vita (reale o inventata non è dato saperlo) in cui l’autrice sfoggia tutta la sua capacità narrativa, e attraverso i quali delinea un profilo preciso di sè stessa.«Devo dire che è stata la parte più divertente e originale per me – dice divertita -, ho sempre sognato di fare la scrittrice, ma non mi ero mai messa alla prova. Tour tra vertiginosi vigneti, ad esempio, l’ho scritto proprio a Pantelleria, ma ogni racconto è un mix di esperienze reali e fantasia. Non mi va di svelare altro perché “di una storia è vero ciò che il lettore crede”. Il vino mi ha permesso di conciliare le mie due anime: quella semplice e quella ricercata. Il vino riesce a fare questo, conciliare aspetti, mondi molto lontani. Riesce a farci viaggiare, sia fisicamente che con l’immaginazione, magari dal divano di casa. Ed io ho cercato di tradurre tutto questo in Vincanto: il mio messaggio divulgativo messo su carta, con ironia e leggerezza».Dalila Salonia presenterà Vincanto il 7 dicembre (ore 18.30) alla Libreria Catania Libri con Paolo Di Caro, presidente della Fondazione italiana sommelier, il 17 dicembre alla Nosco, la Scuola d’alta cucina di Ragusa, e il 21 alla Casa del Libro Mascali di Siracusa.

laviniapress@gmail.com

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