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Il piccolo gioiello teatrale di Ragusa Ibla

Donnafugata, benvenuti a casa dei “teatromani”

Il neologismo inventato per il padre Pietro ben si adatta alle sorelle Vicky e Costanza Di Quattro anime “atomiche” con Clorinda Arezzo del piccolo gioiello teatrale di Ragusa Ibla, per grandi e piccini, che nel week end ospiterà Dracula, la leggenda! rivisitazione da Bram Stocker. E per il futuro: «Punteremo sulla lirica, anche come scuola»

Di Alessia Cataudella |

L’ arte, per loro, è una cosa di casa. Letteralmente. Per le sorelle ragusane, Vicky e Costanza Di Quattro, il teatro Donnafugata è ben più che il piccolo gioiello da 99 posti a sedere gestito in via Pietro Novelli, nel cuore di Ibla. Sì, perché è (anche) la loro abitazione. Al piano superiore di questo grazioso palcoscenico – uno dei pochi teatri privati siciliani che ha mantenuto la sua funzione nel tempo – si sentono i passi delle due giovani donne cresciute a pane e lirica.Direttori artistici, mamme e mogli. Le sorelle Di Quattro portano sotto pelle una passione, quella per la scena, trasmessa da colui che definiscono (con un neologismo col sapore del Barocco respirato da quando sono nate) “teatromane”. Ovvero loro padre, Pietro Di Quattro, alla direzione artistica del Donnafugata nei primi cinque anni di (ri)attività. Il management tutto al femminile vede al timone Vicky e Costanza («e quella che possiamo definire, a onor del termine, la nostra “terza sorella”, Clorinda Arezzo, che si occupa del coordinamento e si porta questo teatro dentro esattamente come noi») da sette anni.

Vicky e Costanza Di Quattro

Le sorelle Vicky e Costanza Di Quattro, foto Giuseppe Bornò

Dicotomiche e atomiche, le poco più che trentenni Vicky (una laurea in Giurisprudenza) e Costanza (dottoressa in Lettere) hanno fatto della loro diversità la loro forza, nella vita come nel lavoro. «Siamo complementari e intimamente unite. Ci completiamo, e questo credo sia il segreto della nostra unione, anche professionale», confessa Costanza.Entrambe bis-mamme, le professioniste hanno tratto ispirazione anche dal loro status genitoriale per gestire al meglio un cartellone che cresce e si evolve anno dopo anno.È nata dall’amore per i loro quattro bambini una nuova iniziativa, Il Donnafugata dei piccoli, un’intera rassegna per l’infanzia fortemente voluta da Vicky e Costanza, con il supporto organizzativo di Clorinda Arezzo, per avvicinare le nuove generazioni – mamma e papà al seguito – al teatro.Quattro appuntamenti (L’avventura strana di Babbo Natale e befana, Isidoro e le tre melarance, La cicala e la formica, il 12 marzo Sonnolina) per un esperimento da doppio sold out che ha convinto le sorelle Di Quattro a pensare di dare una forma compiuta ad un pacchetto che, per il futuro, intendono rendere ancora più organico.Ma anche il Donnafugata “dei grandi” continua a dare soddisfazioni. Il “la” a novembre 2016 con La Divina Commediola di Giobbe Covatta. E poi Odissea, con Tullio Solenghi, e Tipi, il one man show di Roberto Ciufoli. Ultimo sipario, in ordine di tempo, la storia d’amore a tinte noir Hitchcock. A love story.Il nuovo appuntamento della stagione teatrale diretta dalle sorelle Vicky e Costanza Diquattro, con il coordinamento di Clorinda Arezzo e il contributo del Comune di Ragusa, vedrà in scena le atmosfere noir del romanzo Dracula, che rivivranno con lo spettacolo Dracula, la leggenda!.

Jacopo Venturiero in Dracula

Jacopo Venturierio in “Dracula, la leggenda!”, foto Manuela Giusto

Sabato, alle 21, e domenica, alle 18.30, con Dracula, la leggenda! di Massimo Roberto Beato il pubblico del teatro ibleo sarà trasportato nelle ambientazioni noir dell’opera di Bram Stoker. A far rivivere le avventure del temuto vampiro ci penseranno gli attori Jacopo Venturiero, Nicoletta La Terra e lo stesso Beato, diretti da Jacopo Bezzi. Nel cast anche Alessandra Mortelliti, nipote dello scrittore Andrea Camilleri, che ha recitato sulla terrazza di Montalbano a Punta Secca, dimora dei Di Quattro da generazioni. «Con Dracula la grande novità per il nostro teatro – confessa Vicky Di Quattro – sarà quella di ospitare uno spettacolo, per così dire, corale, con quattro attori sul nostro piccolo palco. Anche la scenografia sarà adattata alle dimensioni architettoniche».Il prossimo 8 e 9 aprile chiuderà la rassegna 2016-2017, Si chiamava Gesù, l’appassionante messa in scena di brani tratti da “La buona novella” di Fabrizio De Andrè, liberamente ispirata da “Gesù figlio dell’uomo” di Gibran Kalin Gibran con Carmela Buffa Calleo ed Emanuele Puglia.Il Donnafugata, sontuosa location anche di mostre e iniziative culturali, pensa al domani. Vicky snocciola le novità: «Stiamo lavorando su più fronti. Molte cose sono già concrete, altre prenderanno forma nell’immediato futuro. Intendiamo espandere la nostra offerta teatrale fino a comprendere opere liriche in partnership con importanti accademie. Desideriamo, inoltre, promuovere interventi formativi. Vogliamo anche verificare la possibilità di essere un’istituzione per l’alta formazione artistica e musicale del territorio».

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