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Il libro

Riccardo Marra: «Quel rumore unico guizzo di novità»

Venerdì 12 maggio la presentazione alla Feltrinelli di Catania di "Sento doppio" raccolta di racconti del giornalista catanese dove un comune ma strano suono - un Trr Tac - squarcia la monotonia dei contesti narrati: «L’idea mi è venuta da un video dove un operaio creava un suono che richiamava la chitarra dei Nirvana»

Di Maria Enza Giannetto |

Ci sono suoni di cui non ti accorgi neanche. Sono i rumori della quotidianità, della città, della campagna, del giorno e della notte a cui normalmente non si fa molto caso, ma che a volte, senza un motivo preciso possono evocare una sensazione, un ricordo e persino una melodia. Il giornalista catanese Riccardo Marra, classe 1982, proprio a partire da queste suggestioni ha scritto il suo libro di esordio Sento doppio (Augh edizioni, marzo 2017): una raccolta di racconti che partono proprio da un rumore.«I 10 racconti (nell’indice, il primo è diviso in parte uno e due) – spiega Marra che vive a Roma dal 2006 dove collabora con Rai (anche come autore e speaker radiofonico), e “Il Mucchio Selvaggio”, fa parte della squadra del programma “90° minuto” e gestisce un blog sulla tv per “il Fatto Quotidiano” – si aprono tutti con lo stesso suono, un Trrr Tac che è sempre lo stesso ma di fatto può essere la frizione della lampo inceppata nei pantaloni, l’attacco metallico di una segreteria telefonica, il grugnire di un paio di guantoni che un vecchio pugile stringe ai polsi».

Sento doppio di Riccardo Marra

E sopratutto aprono tutti con quel rumore che, per il protagonista del primo racconto, suona addirittura come una canzone dei Nirvana, Smells Like Teen Spirit, canzone da cui è proprio partita l’idea del libro. «Mi capitò per caso – racconta Marra – un giorno, navigando in internet, di trovare un video che per me è stato folgorante. C’era un operaio, probabilmente americano, che scivolava su una lastra di ghiaccio e il crepitio della sua pala finita per terra creava un suono del tutto identico alla chitarra della canzone dei Nirvana. Questo aggangio un po’ pop mi ha colpito e mi ha spinto a voler prestare maggiore attenzione alla possibilità che forse ogni rumore creato dalle cose che ci circondano avrebbe potuto replicare, in fondo, un altro suono e che quel frangente poteva poi essere tramutato in parola e in letteratura. Il racconto cornice, quindi, parla proprio di due operai, uno molto scettico e uno molto più visionario e disposto a lasciarsi guidare dall’immaginazione. Un po’ come oggi sono io, meno cinico rispetto a quello che vedo e soprattutto che sento, e più disposto a raccogliere con piacere le suggestioni che possono nascere da questi rumori.Da qui anche la scelta del titolo che scimmiotta il modo di dire “vedo doppio”: mi piaceva l’idea di rendere questo concetto della deformazione del senso. Ovviamente, poi, il verbo sentire dona al titolo anche la possibilità di ragionare su due livelli: quello uditivo e quello emotivo ed emozionale».

Nel libro, che Riccardo Marra presenterà venerdì 12 maggio alla Feltrinelli di Catania (alle 18), dialogando con Antonia Leone Cosentino e Vittorio Bertone, quel Trrr Tac è l’incipit di ognuno dei racconti, anche di quelli, che di fatto, Marra teneva già in un cassetto. «Quando ho avuto quella folgorazione pop – racconta -, ho pensato che avevo trovato il fil rouge per mettere insieme delle cose che avevo già scritto, semplicemente riadattando l’incipit. I racconti si svolgono tutti in uno scenario fondamentalmente di provincia, dove la monotonia, la linea piatta della vita ripetitiva viene squarciata da un rumore, da un guizzo di novità. Quando ho finito di riadattarli e li ho messi insieme, ho riposto la bozza da parte e non pensavo minimamente di pubblicarla, fino a che qualcuno mi ha detto che ci intravedeva una dignità letteraria e allora ci ho provato. Adesso, ammetto che ci ho preso gusto e mi piacerebbe riuscire a portare a termine il romanzo a cui sto lavorando».

Riccardo Marra e Emidio Clementi

Riccardo Marra con Emidio Clementi dei Massimo Volume

«Scrivo da sempre – conclude Marra – e la scrittura creativa ha sempre accompagnato la mia attività giornalistica, ma confesso di non sapere se sarò o meno in grado di esaudire questo mio desiderio perché le ambizioni devono anche fare i conti con i talenti. Il racconto, in qualche modo, ti suggerisce quando è arrivato il momento di mettere un punto, di cambiare “colore”, mentre in un romanzo bisogna tenere sempre alta la temperatura, pagina dopo pagina. Ogni volta che riprendo in mano il mio manoscritto, per andare avanti, lo rileggo per vedere se funziona. Fin’ora pare di sì».

mariaenzagiannetto@gmail.com

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