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Il reportage

Canalicchio: mercatino “gioiello” prodotti di qualità e pochi abusivi

Il reportage. Qualche problema all’asfalto, ordine e pulizia nell’area occupata dai banchetti

Maria Elena Quaiotti

18 Ottobre 2025, 07:05

Canalicchio: mercatino “gioiello” prodotti di qualità e pochi abusivi

Il mercatino rionale di Canalicchio è, senza dubbio, un gioiellino. Sarà forse per le ridotte dimensioni? Coi suoi 94 stalli, 10 dei quali da mettere a bando e 4 da revocare (dati ufficiali della Direzione Attività produttive del Comune) è infatti uno dei più piccoli in città con quello di piazza Spedini, dove andremo oggi. A occhio, però, le ragioni vanno cercate altrove: nella qualità dei prodotti proposti, ma anche degli stessi venditori.

Il mercatino prende vita partendo da via Leucatia all'altezza di piazza Viceré per proseguire lungo via Puglia con bancarelle del settore alimentare che poi continuano su via Antonello Germanà Di Stefano, snodandosi tutto attorno al parco e ai suggestivi archi (recenti, degli anni ’90 del 1900) ispirati all'acquedotto dei Benedettini.

Ieri nel sito non si sono visti vigili urbani, nonostante la loro presenza sia stata richiesta, e volendo proprio trovare qualche criticità non si possono non citare le condizioni dell'asfalto di quelle che negli altri giorni della settimana sono strade di transito. Il resto è ben organizzato, dai furgoni posteggiati in modo ordinato nel controviale o se di ridotte dimensioni nello stallo autorizzato, lasciando spazio all'esposizione dei prodotti e, soprattutto, ai clienti.

Clienti che sono arrivati alla chetichella, dalle 8 alle 9 di mattina non c'era il pienone che ci si potrebbe aspettare, probabilmente per i “ritmi lenti” tipicamente catanesi. Di certo, in controtendenza, il pescivendolo posto strategicamente all'incrocio fra via Puglia e via Germanà, e che rispetta rigorosamente il “ciclo del freddo" con furgoncino frigo, ghiaccio e vaschette di polistirolo per il pesce, sa già che a metà mattina avrà venduto tutto.

Proseguendo lungo via Puglia un produttore agricolo vende ciò che coltiva ad Adrano, vicino al fiume Simeto. E’ Vincenzo Di Stefano, “addetto alla vendita” di “Bioagroverde”: «L'80% di ciò che si vede sul banco è tutta merce di nostra produzione, produciamo a campo aperto, senza uso di diserbanti, alla vecchia maniera». Lo raggiunge Rosario Petralia, uno dei soci della cooperativa, che spiega la scelta di Canalicchio? «È una bella piazza, ci permette di vendere bene e promuovere allo stesso tempo una alimentazione sana. Noi per coltivare utilizziamo acqua di sorgente, che abbiamo dichiarato al Genio civile e viene regolarmente controllata. Molti si curano con le nostre merci, sa? Ad esempio la rapa rossa contiene molto ferro e diventa un beneficio per gli anemici. È un farmaco al naturale».

Tornando verso piazza Viceré ci si imbatte nel banco di Christian Privitera, catanese di 38 anni: «Ho alle spalle una famiglia che da sempre lavora nel settore - dice - su cui da 10 anni mi sono scommesso anch’io». Si parla di cosmetici: «Gli affari proseguono, se pur con alti e bassi, ma Canalicchio resta un ottimo mercato».

Parlavamo di qualità e non sarà un caso se proprio qui gli abusivi si contano sulle dita di una mano posizionandosi, quando presenti, ai margini di via Germanà Di Stefano all'incrocio con via Barletta. Intanto però ci viene ricordato che anche in città, in caso di stalli vuoti in un mercato rionale per assenza del titolare, quel giorno gli ambulanti possono diventare “spuntisti", ovvero occupare il posto temporaneamente: basta possedere la licenza “C" itinerante e mostrare un bollettino intestato al Comune col pagamento di 7,40 euro.