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Trapani è tra le città più “risparmiose”: ecco la classifica regionale

Il costo della vita non è cresciuto rispetto a tanti altri Comuni capoluogo di provincia

18 Novembre 2025, 09:10

Trapani è tra le città più “risparmiose”: ecco la classifica regionale

L'Istat ha reso noti i dati territoriali dell'inflazione di ottobre, in base ai quali l'Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle città più care d'Italia, in termini di aumento del costo della vita. Non solo, quindi, delle città capoluoghi di regione o dei comuni con più di 150 mila abitanti. Sul fronte delle città più virtuose d'Italia, Trapani è al secondo posto, alle spalle di Campobasso, con una inflazione dello 0,2 % che è tra le più base del Paese e un aumento della spesa su base annua di 46 euro.

Un bel balzo in avanti dopo il quarto posto registrato lo scorso maggio, quando a Trapani il dato Istat indicava +1,1% di inflazione e una spesa annua di 225 euro. Alle spalle della città trapanese ci sono Vercelli (+0,3% e +71 euro), Brindisi (+0,4%, + 79 euro), Sassari (0,5%, +100 euro), Benevento ex aequo con Caserta (+0,5% e +110 euro per entrambe), poi altre due siciliane, Messina (+0,5%, +116 euro) e Palermo (+0,6%, +142 euro). La regione più risparmiosa è il Molise: +0,2% (la più bassa d'Italia) e +47 euro. In seconda posizione la Sicilia (+0,7%, +157 euro), in terza la Sardegna (+1%, +192 euro). Per fare un confronto con le realtà nazionali dove la vita ha un costo più elevato, citiamo Siena, dove l'inflazione tendenziale è pari a +2,8%, la più alta d'Italia con una spesa aggiuntiva su base annua di 757 euro per una famiglia media. Segue Bolzano, che con +1,9% su ottobre 2024, ha un incremento di spesa annuo pari a 630 euro a famiglia e Pistoia, terza sia per inflazione, pari al 2,1%, che ha una spesa supplementare, pari a 568 euro annui per una famiglia tipo.

I dati dell'Istat su "città più risparmiose" si riferiscono alle città con minore inflazione e quindi minore aumento del costo della vita. La stima provvisoria di ottobre mostra in campo nazionale un'ulteriore decelerazione dell'inflazione più basso rispetto ai mesi precedenti. Questo calo è in parte dovuto alla forte riduzione dei prezzi degli energetici e al rallentamento della crescita dei prezzi alimentari. Tuttavia, l'inflazione di fondo rimane stabile, suggerendo che le pressioni sui prezzi non sono ancora del tutto esaurite. L'inflazione acquisita per il 2025, fissata a +1,6% (indice generale), indica che il tasso medio di inflazione per l'anno sarà a quel livello.