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L'iniziativa solidale

Casa Rosetta ha avviato nel carcere di Caltanissetta un percorso di promozione della genitorialità responsabile

Svolto nella casa circondariale uno dei moduli del progetto "Talìa oltre le mura" che punta a migliorare la qualità delle relazioni familiari tra genitori detenuti e i loro figli

Enrico De Cristoforo

06 Dicembre 2025, 15:55

17:15

Casa Rosetta ha avviato nel carcere di Caltanissetta un percorso di promozione della genitorialità responsabile

La Casa circondariale di Caltanissetta

Alla Casa circondariale di Caltanissetta si è concluso il percorso “Liberi di crescere”, uno dei moduli formativi del più ampio progetto “Talia oltre le mura”, promosso dall’Associazione Casa Rosetta e dedicato alla promozione della genitorialità responsabile all’interno del contesto detentivo. L’iniziativa nasce dalla quarantennale esperienza di Casa Rosetta con le proprie comunità terapeutiche, e nella presa in carico di tossicodipendenti inseriti nel circuito penale, e ha come destinatari i nuclei familiari attraversati dall'esperienza detentiva di almeno un genitore. Il progetto prevede pertanto attività all'interno del carcere (Mura amiche), nelle comunità terapeutiche (Solide mura) e nei territori (Nuove mura) finalizzate al sostegno genitoriale e alla qualità delle relazioni familiari tra genitori e figli.

Il progetto è finanziato da “Con i bambini, impresa sociale srl”, Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, e si svolge anche sia a Caltanissetta che a Messina in partnership con il Centro di solidarietà “Faro”, l’associazione “Anymore” e altre 15 realtà pubbliche e del terzo settore. Sono coinvolte le istituzioni penitenziarie (carcere, Udepe, Ussm), le amministrazioni locali e le istituzioni scolastiche per la creazione di un valido sistema di supporto al nucleo familiare e l'implementazione di strumenti di assistenza.  A Caltanissetta “Talia oltre le mura” si è svolto in collaborazione con la direttrice della Casa circondariale Giulia Gelsomino, il comandante della polizia penitenziaria Marcello Matrascia e il responsabile dell’Area trattamentale Stefano Graffagnino. Destinatari delle attività sono stati i detenuti del circuito di alta sicurezza, chiamati a riflettere sul proprio ruolo genitoriale attraverso incontri dedicati alla comunicazione con i figli, alla gestione delle emozioni e alle responsabilità educative. Un cammino formativo seguito con impegno dai partecipanti, che ha messo al centro il valore dei legami familiari come occasione di cambiamento personale. L’evento conclusivo si è svolto alla presenza dei familiari, trasformando la giornata in un momento di dialogo e vicinanza.

Casa Rosetta con il modulo “Liberi di crescere” ha messo a disposizione della Casa circondariale il proprio staff di sociologi, pedagogisti, educatori professionali, assistenti sociali, psicologi formato da Bernadette Arcarese, Antonino Amico, Angela Sardo, Antonio Urriani, Andrea Truscelli e Gabriele Matina. Grazie alla loro professionalità e alla sensibilità educativa, i detenuti hanno potuto affrontare in profondità le dinamiche della genitorialità e il valore della relazione con i propri figli.

Le attività ludiche e l’animazione per i bambini, figli dei detenuti, sono state curate dai volontari dell’associazione VIP–Viviamo in positivo Odv Caltanissetta, dal Movi presieduto da Filippo Maritato, dalla docente Apollonia Giardina, dai componenti dell’Area trattamentale del carcere Luigi Lopiano, Ivana Temporale, Sonia Lucia Sollami, Ivana La Rocca e Michele Alessandro Falsone, dal personale di polizia penitenziaria con l’assistente capo Giuseppe Cassisi, Massimiliano Di Forti e Davide Castronovo.

Casa Rosetta proseguirà il progetto “Talia oltre le mura” per un altro anno e mezzo sempre a Caltanissetta  impiegando operatori, educatori professionali e anche i docenti del corso di laurea in Scienze dell'educazione e della formazione, che l’associazione nissena promuove attraverso il proprio Istituto “Don Sorce”. L’associazione, presieduta da Giorgio De Cristoforo, per completare gli obiettivi del progetto sulla promozione della genitorialità metterà a disposizione anche le comunità terapeutiche e la struttura di aggregazione giovanile “Al Centro” per le attività con gli adolescenti.