la storia
A 21 anni pastore in Sicilia: «Sveglia alle 5, torno stanco ma felice. Non lo cambierei con nessun altro lavoro al mondo»
Il 21enne Luigi Gueli ha scelto di rimanere a Mazzarino, seguendo le orme del padre. Ma ha anche preso il diploma agrario: «Sono orgoglioso e felice»
Luigi Gueli ha compiuto da poco 21 anni e la sua vita è sempre stata legata agli animali e ai pascoli. Fin da bambino ha seguito il padre Lillo, pastore, imparando ogni gesto del mestiere nelle campagne di contrada “Bizzuffa”, nel territorio tra Mazzarino e Butera.

Di recente alcuni amici di famiglia gli hanno inviato una vecchia foto: si vede Luigi ancora piccolo, nell’immagine in bianco e nero, davanti al grande pentolone della ricotta con un mestolo in una mano e un bastone per mescolarla nell’altra. Foto che racconta come già da ragazzino sembrasse nato per questo lavoro. Oggi Luigi parla con semplicità della sua scelta. «Amo la pastorizia, amo gli animali, le mie pecore - dice -. Ho deciso di restare a Mazzarino e, con orgoglio, fare il pastore. Ogni mattina mi sveglio alle 5 e passo la giornata con il mio gregge. Rientro a casa stanco ma felice. Non cambierei questo lavoro con nessun altro al mondo...».
Il giovane pastore non dimentica la sua famiglia: «Per quello che sono diventato oggi ringrazio mia madre Giusy, mia sorella Maria e la mia nipotina Nicole, che adoro. E soprattutto mio padre Lillo: è lui che mi ha insegnato cosa sono il lavoro, il sacrificio e la fatica, ma anche le soddisfazioni che arrivano dopo. La vita bisogna guadagnarsela e con il lavoro non si muore di certo. Vorrei lanciare un messaggio ai ragazzi della mia età, molti dei quali vanno via dalla Sicilia - aggiunge -. Cercate un lavoro, anche umile, anche semplice. Ricordiamoci che la vita richiede impegno e sacrificio e tutto ciò di cui abbiamo di bisogno dobbiamo ottenerlo solo attraverso il lavoro».

E Lillo Gueli, il padre, non esita a fare alcune considerazioni sul figlio: «Luigi ora ha 21 anni, è un ragazzo con un grande cuore e tanta voglia di lavorare. Le pecore le ha sempre amate. Da quando era piccolino, 2 o 3 anni, mi seguiva in campagna. Bastava che mi vedeva uscire e subito voleva venire con me. Gli sono sempre piaciuti gli animali. Pensate che a casa - aggiunge - quando facevamo il presepe, lui si affezionava alle pecorelle e quel presepe rimaneva lì tutto l’anno, perché non voleva toglierlo. Crescendo, pian piano ha iniziato a darmi una mano nei lavori più duri della pastorizia. Noi abbiamo più di 600 pecore - racconta Lillo -. Vanno munte ogni giorno, portate al pascolo, controllate, curate e lui ormai mi sostituisce in tutto. Io ora per lo più mi dedico a coltivare la terra per il fieno, l'orzo e cereali vari che serviranno durante l'inverno per nutrire gli animali. E così Luigi, ormai uomo, ogni giorno porta le pecore a pascolare nei terreni. Nel pomeriggio rientra e anche se l'ovile non è proprio attaccato alla casa, lui tiene sempre l’occhio vigile. Con Flash, il suo cane sempre fedele, sta attento a tutto, soprattutto quando le volpi girano in zona. Ci sono sere, quando il tempo è buono, che prende una seggiola e si mette davanti all'ovile con il cane, per custodire le pecore».

«Luigi è un ragazzo che non tralascia nulla. Oltre a lavorare tanto, ha voluto anche istruirsi - riferisce il padre -. La mattina lavorava in campagna e la sera, invece di riposarsi, andava a scuola. Così si è preso il diploma agrario, studiando con impegno dopo una giornata di fatica. È un bravo figlio, speciale davvero. Lavora per la famiglia, mette di lato qualcosina dei suoi guadagni, ma sa anche vivere la vita da giovane: esce con gli amici, va nei pub, qualche volta torna un po’ tardi. Però una cosa non cambia mai: alle 5 del mattino si alza, che abbia dormito o no. Perché il lavoro chiama e lui risponde sempre. Le pecore non possono aspettare. Io, mia moglie Giusy, mia figlia Maria con la nostra meravigliosa piccola Nicol, siamo davvero orgogliosi di lui».
«La nostra - conclude il padre - è una famiglia tranquilla che vive di un lavoro duro, dalla mattina alla sera, dal lunedì alla domenica. Niente feste, niente compleanni: la campagna non aspetta. Ma non ci lamentiamo, perché questo lavoro ci ha sempre dato da mangiare. Siamo felici così. L'unica cosa che tutta la famiglia non trascura mai ogni anno è la festa della Madonna del Rosario, protettrice a Mazzarino di noi pastori. C'è un comitato e io sono stato nominato presidente. Per me è un onore. Così insieme a tutto il Consiglio di amministrazione, con tanti altri pastori, organizziamo la bella festa della Madonna che si tiene la prima domenica di ottobre. E la Madonna del Rosario ci aiuta sempre...».