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il report

Digitalizzazione dei Comuni capoluogo, Agrigento “naviga” nei bassifondi della classifica

La Città dei templi si trova tra il 100° e il 102° posto su 108 realtà municipali censite

Dario Broccio

08 Dicembre 2025, 13:33

 Digitalizzazione dei Comuni capoluogo, Agrigento “naviga” nei bassifondi della classifica

Agrigento è una città ancora ibrida a livello digitale. Si colloca al 100° posto nella classifica nazionale delle “Amministrazioni digitali”, al 102° posto nell’indice dei “Comuni aperti” e al 100° posto in quello delle “Città connesse”. E ciò a fronte di una sostanziale crescita che si registra in Italia su questo importante fronte che ci porrerà verso il futuro. È quanto emerge da “ICity Rank 2025”, la ricerca annuale sulla trasformazione digitale dei 108 Comuni capoluogo realizzata da FPA, società del gruppo Digital360.

La valutazione dei Comuni è articolata in tre indici basati su 34 indicatori, costruiti su circa 200 variabili: l’indice “Amministrazioni digitali” riguarda la digitalizzazione dell’attività amministrativa, tra siti web, fruizione dei servizi online e adozione delle piattaforme nazionali; quello dei “Comuni aperti” il livello di utilizzo dei social media, la diffusione di dati aperti e la disponibilità di app; quello “Città connesse” la trasformazione digitale dei servizi urbani, tra sviluppo di reti di connessione, sistemi di sensori e device collegabili, strumenti di analisi e rappresentazione dei dati.

Sulla base dei punteggi raggiunti nei 3 rating, nel 2025 sono 16 italiane le città con il più alto livello di digitalizzazione, che superano 80 punti di media nei tre diversi indici: a dimostrazione del livello generale di crescita sono il doppio di un anno fa (8). Ma poco distanti ci sono 30 Comuni, tra i quali figurano Messina e Palermo, con un alto livello digitale (tra 66 e 70 punti di media), stabili rispetto al 2024 grazie all’avanzamento di 8 città dal livello inferiore. Sono 46 le città “in transizione”, ovvero in fascia intermedia, tra 51 e 65 punti, in crescita rispetto alle 42 del 2024. Tra queste figurano Caltanissetta, Catania, Enna, Ragusa e Siracusa.

Scendono da 28 a 16 le città ai livelli inferiori, con punteggi fino a 50 punti. Hanno un medio-basso livello digitale (città “ancora ibride” tra digitale e analogico). Tra queste figurano Agrigento e Trapani.

«È necessario - afferma Gianni Dominici, amministratore delegato di FPApassare da città digitali a città cognitive, in grado di interpretare, apprendere e agire in modo semi-autonomo, anticipando i bisogni dei cittadini, suggerendo soluzioni ai decisori, imparando costantemente dall’esperienza. Questo percorso non è una semplice corsa alla tecnologia, ma un ripensamento della governance urbana, per creare città più resilienti, inclusive e democratiche».