Sciacca
Cittadinanzattiva: "Riaprire il parco delle terme e renderlo fruibile"
Avviata una petizione popolare con la collaborazione del mondo dell’associazionismo, delle istituzioni e della Politica locale
Il parco della Terme di Sciacca
Il movimento Cittadinanzattiva non vuole arrendersi dinanzi all'evidenza dei fatti.
Nonostante la Regione abbia riferito in modo ufficiale che il grande parco verde annesso al patrimonio termale non può rimanere escluso dal processo di riqualificazione in atto, nel corso dell'ultima assemblea cittadina ha annunciato l'intenzione di intraprendere un percorso per tornare a chiedere la riapertura alla pubblica fruizione del parco.
Ed ha già cominciato con una petizione popolare, chiedendo la collaborazione del mondo dell’associazionismo cittadino, delle istituzioni e della politica locale.
Per Cittadinanzattiva la scelta della Regione di negare ai cittadini la fruizione del parco non può essere condivisa, in quanto possono essere ricercate e individuate soluzioni che ne consentano il pubblico utilizzo e la salvaguardia di quella che può considerarsi una vera opera d'arte “vivente”.
«L'incuria e l’abbandono – dice il movimento – stanno danneggiando in modo evidente il parco stesso, riteniamo che non si può espropriare la città di Sciacca di un bene comune di grande importanza per l’intera comunità».
Il grande polmone verde cittadino, chiuso nel 2015 insieme a tutti i servizi termali, venne riaperto nel 2019 con gestione assegnata al Comune. Ma venne chiuso pochi mesi dopo a causa di un incidente che provocò ferite a un bambino. Oggi si trova in stato di abbandono. Ed è impensabile che l'unico bene del patrimonio termale che può essere utilizzato, rimanga chiuso. È bene ricordare che c'è stata anche una rinuncia da parte del Comune di Sciacca alla gestione provvisoria, manifestata formalmente a seguito di richiesta da parte della Regione.
«La nostra iniziativa – dice ancora Cittadinanzattiva – intende dare voce alle molteplici segnalazioni pervenuteci, nel corso degli anni, da parte di singoli cittadini che lamentavano il fatto di essere stati privati della possibilità di poter godere di questa ampia area di verde pubblico cittadino».