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A Caltanissetta ci sono "800 cani all’ergastolo" e si spendono 900 mila euro l'anno

Il capoluogo Nisseno si piazza al quarto posto regionale dopo le città di Catania, Messina e Siracusa

Redazione Caltanissetta

14 Dicembre 2025, 20:59

A Caltanissetta ci sono "800 cani all’ergastolo" e si spendono 900 mila euro l'anno

In Sicilia vengono spesi oltre venti milioni di euro l’anno per “interventi di prevenzione e controllo del randagismo”, e una consistente parte di questa somma – quasi 900 mila euro – viene utilizzata a Caltanissetta: un dato in costante crescita nonostante l’attività che viene svolta dagli enti preposti e, soprattutto, dai volontari che continuano ad operare con risorse proprie anche se nelle campagne si moltiplicano le cucciolate abbandonate e le cagnoline gravide vengono lasciate senza assistenza.

L’ultimo episodio riguardante l’abbandono di 18 cuccioli – come viene segnalato da Roberta Bocca, segretario organizzativo e responsabile prevenzione randagismo del Partito Democratico del capoluogo – è diventato un caso nazionale, rendendo la città di Caltanissetta tristemente nota anche per questo motivo e confermando la necessità e l’urgenza di risposte diverse e strutturali. E questo avviene nonostante l’impegno e l’attenzione di numerosi volontari nisseni che dedicano il loro tempo e le loro premure ad accudire nel migliore dei modi i cani abbandonati al loro destino.

Il capoluogo nisseno si colloca al quarto posto in Sicilia per le spese destinate agli interventi sul randagismo, dopo le città di Catania, Messina e Siracusa, con la maggior parte di queste risorse economiche che viene assorbita da costi improduttivi, legati esclusivamente alla detenzione degli animali, molti dei quali finiscono nei canili subito dopo la loro nascita e lì rimangono per tutta la loro vita.

«Già a maggio abbiamo denunziato la gravità di quella che è diventa una vera e propria emergenza locale – aggiunge Roberta Bocca – chiedendo agli enti interessati misure strutturali e l’aggiornamento del Protocollo d’intesa con l’Asp di Caltanissetta, che è ormai scaduto e non è stato ancora rinnovato. Da allora sono trascorsi sette mesi ed il fenomeno appare sempre più in peggioramento, anche perché le cucciolate abbandonate aumentano in maniera esponenziale. Le sterilizzazioni inoltre sono ferme dal mese di aprile e non sono state riprese, e rappresentano la prova più evidente dell’inerzia amministrativa che si manifesta a Caltanissetta. Senza questo strumento fondamentale, infatti il fenomeno non può che peggiorare, con costi sempre più alti e con i canili ancora più saturi ed affollati di animali abbandonati al loro destino».

«E’ veramente assurdo – ha aggiunto Roberta Bocca – che nei nostri asili ci siano appena 136 bambini e nei canili convenzionati sopravvivano oltre 800 cani, che molto spesso rimangono condannati ad una pena che equivale a quella dell’ergastolo. È necessario intervenire e riprendere subito le sterilizzazioni, aggiornare il protocollo con l’Asp e avviare campagne di sensibilizzazione e adozione. Solo così potremo trasformare una spesa improduttiva in un investimento per la comunità, per il futuro dei nostri figli e per il rispetto dei nostri migliori amici a quattro zampe…».