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La storia

Pina Grasso, la “titana” dell’avvocatura catanese: «La toga è la mia vita»

Da sessant'anni al servizio dei diritti. La sua casa è un museo di ricordi e di foto. Innamorata della professione forense, ma la famiglia è sempre stata la sua fonte di energia

Laura Distefano

19 Dicembre 2025, 16:59

17:01

Pina Grasso, la “titana” dell’avvocatura catanese: «La toga è la mia vita»

Vita. La toga ha rappresentato tutto per Pina Grasso, da sessant’anni avvocato del foro di Catania. Una leonessa. Una guerriera. Un’oratrice instancabile. Diventare avvocato era nel suo Dna. Pina lo ha sempre saputo. «Io ho voluto fare l’avvocato, mia madre - racconta - mi diceva di fare l’avvocato perché c’era più sicurezza. A quei tempi esercitare la professione d’avvocato per una donna era una cosa molto difficile».

Era il 1962 quando Pina Grasso si è laureata in giurisprudenza. Dopo sei anni è diventata procuratore legale. All’età di 28 anni ha avuto la sua prima scrivania. E poi i suoi primi assistiti. «All’epoca erano iscritti al consiglio dell’ordine solo 700 avvocati. E le donne eravamo solo 7. Dovevi avere un coraggio da leone». Pina Grasso faceva parte di quell’1% che hanno fatto la “differenza”. E hanno costruito il terreno dove le pari opportunità, nel settore della giustizia, sono una realtà.

Fra un mese Pina Grasso compirà 90 anni. Lei ha dedicato «tutta la sua vita all’avvocatura. «Io davanti alla toga mi inchino, la toga è l’emblema dell’alta giurisdizione», dice con grande convinzione. Diritto di famiglia, diritto minorile, successioni e fallimenti. Una civilista appassionata e appassionante. Una causa testamentaria si è conclusa appena l’anno scorso: era il 2004 quando era cominciata. «Per fare l’avvocato serve soprattutto cuore». Lo spirito di giustizia ha portato Pina Grasso anche fuori dalle aule del tribunale. Un altro amore è stato l’associazionismo. Con l’Associazione Donne Giuriste ha viaggiato in tutto il mondo per lottare per i diritti delle donne. In Africa hanno lottato contro la brutale pratica dell’infibulazione femminile. Il Italia , negli anni Settanta, c’era il dibattito sul divorzio. Fortemente impegnata nella politica forense: ha sostenuto l’ingresso di una donna nel consiglio dell’ordine degli avvocati di Catania. Il suo percorso l’ha portata ad occupare anche ruoli politici. È stata una battagliera assessora provinciale della giunta di Nello Musumeci, attuale ministro alla Protezione Civile. Non chiedete a Pina Grasso però di collocarsi in un partito. «Io mi colloco nell’Associazione Nazionale Donne elettrici che ha ha compiuto 80 anni. L’Ande - ricorda - è quella che ha permesso di estendere il diritto di voto alle donne. Noi dell’Ande siamo donne libere e apartitiche».

La casa di Pina Grasso è un museo di ricordi: libri, codici, foto. Lo scatto del papà, che ha perso quando era adolescente. Un lutto che l’ha fatta vacillare ma che poi l’ha fortificata. Accanto a lei la mamma, («Una donna straordinaria») e il fratello Turi («Purtroppo l’ho perso due anni fa»). L’amore della famiglia è stato il porto sicuro dell’avvocato Grasso, dove ha sempre trovati sostegno e forza. Non a caso, mentre è in corso l’intervista, suona il telefono. È il nipote che quotidianamente è in contatto con la zia.

Pina Grasso ha ricevuto un riconoscimento per i 60 anni di carriera dal Consiglio dell’Ordine di Catania nel corso di una cerimonia che si è svolta al Teatro Sangiorgi. «Sessant’anni di vita non si possono riassumere in un momento», dice Pina Grasso, che vuole ringraziare ingrazio «l’avvocato Ferdinando Testoni Blasco e il consiglio dell’ordine per il riconoscimento». Testoni Blasco è stato anche la calamita che ha portato Pina Grasso alla camera civile.

Quella di Pina Grasso è una storia d’amore durata sessant’anni. «Io ho amato molto questa professione. L'avvocatura mi ha dato l'opportunità di farmi esprimere. Di essere me stessa».