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Ballando con le stelle, la notte dei verdetti: tra spareggi, favoriti e polemiche il gran finale che accende Rai 1
Ultimo atto del dance show: tra quote che premiano le donne, un “lastra-gate” che continua a far discutere e un voto social che deciderà tutto. Ecco come si apre la serata, chi è davvero avanti, come si vota e cosa aspettarsi
La scena è questa: le luci dell’Auditorium si abbassano, la Big Band attacca un riff e, prima ancora dell’ovazione, tre coppie scendono in pista senza rete. La finalissima parte in salita, con uno spareggio immediato che toglie il fiato e farà subito una vittima illustre. È una scelta di regia audace, quasi crudèle: aprire la puntata che assegna il titolo con un’eliminazione al fotofinish. È anche il simbolo di una stagione tesa come una corda di violino, dove il racconto sportivo – il dolore, il recupero, la pressione – è entrato nella narrazione pop. E dove la favorita, Francesca Fialdini, è al tempo stesso la più applaudita e la più contestata sui social per un rientro-lampo da infortunio che ha diviso i tifosi.
Spareggio d’apertura: tre coppie per un solo posto
La prima manche della finale – al via intorno alle 21:25 su Rai 1 – è uno spareggio secco tra tre coppie: Martina Colombari con Luca Favilla, Paolo Belli con Anastasia Kuzmina e Rosa Chemical con Erica Martinelli. Solo una accederà al cuore della finalissima, dove ad attenderla ci sono i big della stagione. Uno start “a eliminazione” che rende la serata una partita a scacchi fin dal primo passo, e che conferma l’impianto competitivo fortemente dinamico dell’edizione del ventennale.
Quote e pronostici: un podio al femminile
Le lavagne degli scommettitori raccontano un finale con forte trazione rosa. Gli analisti danno avanti Francesca Fialdini in coppia con Giovanni Pernice (quota intorno a 1,80–1,85), tallonata da Andrea Delogu con Nikita Perotti (circa 2,25). Più indietro Barbara D’Urso con Pasquale La Rocca, ma sempre nella partita grazie a un seguito social clamoroso (in molte rilevazioni intorno a 5–9). A distanza gli sportivi: Fabio Fognini con Giada Lini e Filippo Magnini con Alessandra Tripoli (quote a doppia cifra). La “sesta” finalista uscirà proprio dallo spareggio Colombari/Belli/Rosa Chemical. Sono indicatori, non verità: ma raccontano bene un equilibrio che potrebbe decidersi all’ultimo like.
Il caso Fialdini e il “lastra‑gate”: talento, infortuni e scuse in diretta
È lei la favorita e il centro del ciclone. Francesca Fialdini è rientrata il 6 dicembre 2025 dopo uno stop per problemi alla caviglia e, soprattutto, per fratture alle costole. Il ritorno è stato scintillante – “la nuova Fialdini nasce dalle sue tre costole rotte”, ha punzecchiato affettuosamente Selvaggia Lucarelli – ma sui social si è acceso il “lastra‑gate”: c’è chi ha messo in dubbio i tempi di recupero e perfino la gravità dell’infortunio. In puntata il caso ha avuto un contrappunto significativo: Fabio Fognini ha chiarito di non aver “chiesto le lastre”, di aver espresso da sportivo un dubbio sui tempi, e si è scusato. Milly Carlucci ha ribadito in tv che l’infortunio di Fialdini era reale e documentato, con fisioterapia in corso. L’eco della polemica è arrivata fino alla vigilia della finale, ma non ha scalfito un dato: in pista Fialdini è tornata a livelli da titolo.
Come funziona il voto (davvero)
Giuria tecnica in studio: Carolyn Smith, Ivan Zazzaroni, Fabio Canino, Selvaggia Lucarelli, Guillermo Mariotto.
Giuria popolare (i “Tribuni del popolo”): Rossella Erra, Sara Di Vaira e Matteo Addino con facoltà di contestare e riequilibrare.
Tesoretto: a distribuirlo, come sempre, Alberto Matano, “principe” delle sorprese a fine manche.
Decisivo, alla fine, il voto del pubblico da casa: addio al vecchio televoto, si vota direttamente sui profili ufficiali di Ballando con le stelle sui social. Su X e Instagram il voto vale con il cuore, su Facebook con il “Mi piace” (le altre reazioni non contano). È la somma che fa la classifica.
Questa architettura – molto “ibrida” – premia chi sa convincere la giuria in studio ma soprattutto chi mobilita la propria community digitale. È anche il motivo per cui, nelle ore che precedono la diretta, i profili dei finalisti si trasformano in centrali operative del consenso.
Le coppie rimaste in corsa
Francesca Fialdini – Giovanni Pernice: la coppia da battere, qualità tecnica, interpretazione e una resilienza da racconto sportivo.
Andrea Delogu – Nikita Perotti: sintonia esplosiva in pista, rapporto personale al centro della curiosità mediatica, ma “senza etichette” e non romantico, come precisato dalla conduttrice.
Barbara D’Urso – Pasquale La Rocca: picchi di popolarità, voti social robusti, e qualche scintilla con la giuria che ha alimentato il racconto della stagione.
Fabio Fognini – Giada Lini: classe e competitività, con il “fuori gara” del lastra‑gate che l’ex tennista ha scelto di chiudere con scuse pubbliche.
Filippo Magnini – Alessandra Tripoli: percorso in crescendo, outsider che può sfruttare la lunga maratona della finale.
Dallo spareggio iniziale uscirà una tra Martina Colombari – Luca Favilla, Paolo Belli – Anastasia Kuzmina, Rosa Chemical – Erica Martinelli.
Delogu–Perotti: affetto, complicità, ma “non stiamo insieme”
Negli ultimi giorni i riflettori si sono spostati anche sul legame tra Andrea Delogu e il maestro Nikita Perotti. Post, dichiarazioni e un chiarimento netto: “non stiamo insieme”, ha scritto la conduttrice, parlando però di un legame “puro” che non finirà con il programma. Un racconto personale, maturato anche dentro un lutto famigliare che Delogu ha condiviso con il pubblico e che ha reso più intensa la loro presenza in pista. Un punto fermo, al di là del gossip: in gara conta la chimica scenica, e la coppia l’ha mostrata dall’inizio.
D’Urso–La Rocca: il fattore pop e la resilienza narrativa
La presenza di Barbara D’Urso ha spostato l’asse della conversazione televisiva del sabato sera: tempi d’attesa, hype, confronti, sfide dialettiche con Selvaggia Lucarelli. La coppia con Pasquale La Rocca ha costruito puntata dopo puntata un racconto di tenacia e di ironia, attraversando anche spareggi ad alto tasso emotivo. Il loro punto di forza può essere lo zoccolo duro del pubblico social, capace di ribaltare gli equilibri in volata.
Ospiti e colonna sonora: quando lo spettacolo “apre” la finale
La finalissima non sarà soltanto punteggi e schermaglie: sul palco sono attesi Riccardo Cocciante e Lucio Corsi, “ballerini per una notte” d’eccezione e voce live per una scaletta pensata per dilatare l’evento oltre la gara. In regia musicale, come ogni sabato, la Paolo Belli Big Band con gli arrangiamenti di Luigi Saccà, garanzia di resa live e modulazione sui diversi stili. Dettagli che contano: la musica, quest’anno più che mai, ha fatto la differenza nel sostenere storytelling ed energia scenica.
La giuria e i “Tribuni”: perché contano ancora
Chi segue Ballando sa che il verdetto finale è del pubblico, ma sottovalutare la giuria è un errore: in una serata lunga, con più manche e bonus, il punteggio dei cinque giurati e il contrappeso dei “Tribuni del popolo” possono indirizzare la narrativa competitiva, orientare il “tesoretto” e generare momentum. Carolyn Smith guida la plancia tecnica; Lucarelli, Zazzaroni, Canino e Mariotto compongono un ventaglio di sguardi che va dalla severità accademica alla teatralità. A bordo campo, i Tribuni Erra, Di Vaira e Addino hanno il potere – non secondario – di correggere percezioni e di rimettere in partita una coppia “penalizzata”. Tutto, comunque, torna al pubblico con il voto social.
Un’edizione‑spartiacque
Il ventesimo compleanno ha spinto Milly Carlucci a moltiplicare i codici del racconto: dal talent spin‑off per trovare un nuovo maestro (“Sognando… Ballando con le stelle”) fino alla spinta costante sul voto social e al rafforzamento del ruolo dei Tribuni. Scelte che hanno reso l’edizione molto “partecipata”, dove il confine tra studio e pubblico è diventato più poroso e la reputazione digitale dei concorrenti ha contato quanto l’equilibrio del passo. Un laboratorio di intrattenimento che, comunque vada stanotte, ha già lasciato un segno.
Il punto sui favoriti, senza eccessi di fiducia
Fialdini–Pernice hanno la combinazione più completa: tecnica, personalità, storyline. Se la gestione fisica regge, restano la coppia da battere.
Delogu–Perotti sono l’unico duo capace – fin qui – di ribaltare la percezione in tempo reale attraverso i social, grazie a una community molto ingaggiata e a performance emotivamente potenti.
D’Urso–La Rocca hanno il capitale pop: se la gara si allunga e i like fioccano, possono arrivare allo sprint finale più vicini del previsto.
Sullo sfondo, un dato statistico che spiega il clima: diverse fonti scommesse indicano un podio a trazione femminile, ma le finali di Ballando hanno spesso regalato ribaltoni negli ultimi dieci minuti. La regola non scritta è una: mai considerare chiusa la partita prima dell’ultima grafica di voto.
Perché questa finale “parla” al pubblico
La stagione ha rimesso al centro parole-chiave come resilienza, autenticità, meritocrazia. Il rientro complicato di Fialdini, la complicità “non etichettabile” di Delogu e Perotti, la determinazione di D’Urso, il carattere degli sportivi (Fognini, Magnini): ogni storia ha trovato un pubblico pronto a riconoscersi. La tv generalista, quando funziona, fa esattamente questo: intercetta sensibilità diverse e le mette a ballare nello stesso cerchio. Stasera scopriremo quale di queste storie avrà il ritmo giusto per il titolo.