22 dicembre 2025 - Aggiornato alle 05:35
×

L'incompiuta

Messina, scale mobili di via Peculio Frumentario: 800 mila euro mai entrati in funzione, ora monumento allo spreco

Collaudate nel 2009 ma mai attivate: un impianto in rovina, risorse pubbliche perse, proposte di riqualificazione rimaste senza esito.

Fortunato Marino

22 Dicembre 2025, 03:19

Scale mobili di via Peculio Frumentario: 800 mila euro mai entrati in funzione, ora monumento allo spreco

Realizzate nel 2007 grazie ai fondi nazionali del piano triennale per la tutela dell’ambiente destinati al Comune. Una spesa pari a 800 mila euro. Collaudate nel 2009 ma mai entrate in funzione. È la triste storia delle scale mobile di via Peculio Frumentario.

Un impianto dimenticato che marcisce giorno dopo giorno. Una infrastruttura nata ai tempi dell’Amministrazione del sindaco Salvatore Leonardi.

Concepita per migliorare la mobilità urbana nella zona, consentendo un collegamento più immediato tra il centro ed il viale Principe Umberto.

Appalto eseguito dall’impresa “Ferrara ascensori”, incaricata anche di realizzare una bozza di regolamento di esercizio, l’impianto di videosorveglianza. Ditta che avrebbe dovuto anche provvedere alla manutenzione per i primi 4 anni di servizio.

Di anni, però, ne sono passati ben 18 e le scale mobili sono un monumento al degrado. Uno scempio che è frutto dell’immobilismo delle istituzioni. Un esempio di spreco di risorse pubbliche.

Nel tempo è stato fatto davvero poco per sbloccare la paradossale vicenda. Nei piani del Comune, Atm avrebbe dovuto gestire l’impianto. Un tentativo è stato fatto nel 2013 dall’Amministrazione guidata da Renato Accorinti ma con nessun risultato.

Tuttavia, in questi lunghi 18 anni, non sono mancate le richieste di intervento. Nel 2022 la vicenda è stata ripresa dal progetto “Mai più scempi” con la denuncia dell’imprenditore Marco Bellantone e del consigliere della IV Municipalità Gabriele Ferrante.

La circoscrizione ha acceso i riflettori sulla questione, sollecitando risposte da Palazzo Zanca. Al Comune sono state inoltrate alcune proposte finalizzate alla riqualificazione del bene con la valorizzazione della scalinata attigua.

Sempre nel 2022, il consigliere Ferrante, nella qualità di presidente della II commissione ha richiesto un approfondimento con la convocazione di tavolo tecnico.

«Non è solo un fallimento amministrativo - afferma il consigliere - è anche degrado, con pezzi e strutture lasciati a consumarsi, quindi un possibile danno ambientale oltre che d’immagine. E il paradosso è che quell’impianto potrebbe servire davvero: aiutare residenti anziani e persone con mobilità ridotta e diventare una scorciatoia strategica per il belvedere di Cristo Re, quindi un vantaggio anche turistico».

Eppure l’attivazione dell’impianto, in questo momento, non sembra rientrare tra i piani del Comune.