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far innamorare la città

Svelata a passo lento, il viaggio sensibile di Valeria per Palermo

Il progetto "WalkinginPalermo" e i video che catturano l’anima della città, coinvolgendo una community appassionata Un altro modo Riscoprire Palermo attraverso passeggiate lente e dettagliate con attenzione ai particolari per farla vivere in modo autentico e contemporaneo

Elisa Sanflippo

24 Dicembre 2025, 07:00

Svelata a passo lento il viaggio sensibile di Valeria per Palermo

C’è un modo particolare di attraversare Palermo: non quello veloce di chi la percorre per abitudine, ma quello lento di chi sa che la bellezza si svela solo a chi la osserva davvero. Valeria Paci, 27 anni, cammina così. Il telefono lo tiene in mano, sì, ma arriva dopo lo sguardo: prima si lascia conquistare, poi decide cosa raccontare. Con il progetto “Walkinginpalermo” ha costruito un linguaggio comunicativo che avvicina le persone ai luoghi con dei video in cui atmosfera, storia e dettagli dialogano con naturalezza. È un modo per dire, quasi sottovoce: «Ti faccio innamorare di Palermo». Sui social non rincorre le mode né si mette al centro della scena. È Palermo la protagonista. «Ho aperto questi canali social per l’amore che provo per la mia città e per il desiderio di far conoscere le sue bellezze, che spesso diamo per scontate» racconta. La sua è una lente gentile e paziente, che invita a soffermarsi sulle particolarità, su quei tasselli di stupore che sfuggono al passo svelto. Quel modo di guardare nasce dalle lunghe passeggiate con i genitori, soprattutto con il padre, che le ha insegnato a riconoscere la profondità dei luoghi nei dettagli più inattesi. «Passeggiare con lui mi ha fatto capire quanto Palermo sia fatta di strati, di contaminazioni, di segni che raccontano molto più di quello che appare». Gli studi universitari, prima beni culturali a Palermo, poi storia dell’arte a Roma, consolidano il suo sguardo. Ed è proprio lontano da casa che la consapevolezza diventa più nitida. «In quel periodo Palermo mi mancava tantissimo: l’energia che sento qui quando passeggio non la ritrovo in nessun’altra città».

Quando torna in Sicilia, il progetto prende la sua forma definitiva. I video brevi diventano il cuore della comunicazione e la sua community, un pubblico numeroso e trasversale, inizia a chiederle suggerimenti, itinerari, curiosità. Eppure l’approccio resta spontaneo. «Tutto quello che pubblico nasce dalle emozioni che provo mentre passeggio. Non seguo schemi rigidi: mi lascio ispirare da un incontro, da una mostra, da una borgata, da un particolare che mi colpisce».

Riprese, montaggio, musica, testi: fa tutto lei. «Non riesco a delegare, è il mio grande limite. Dev’essere tutto fatto come dico io». Spesso, dietro l’obiettivo, ci sono anche i suoi genitori: un modo di condividere un progetto che nasce dentro casa e porta fuori uno sguardo personale.

Un passaggio importante del suo percorso è l’incontro con l’associazione “Amici dei Musei Siciliani”. «Ho imparato moltissimo da Bernardo Tortorici di Raffadali» tiene a precisare. «Il suo sostegno e la sua fiducia mi hanno fatto crescere in un ambiente dove ogni gesto ha un significato». Significativa infatti la collaborazione al festival RestArt, nato dopo la pandemia per riaprire numerosi luoghi della cultura: un’occasione per raccontare Palermo da prospettive nuove, più intime. Oggi una parte importante delle sue giornate si svolge a Villa Tasca, dove si occupa di comunicazione. Un luogo che sente vicino come pochi altri. «Villa Tasca accoglie. Gli affreschi raccontano una bellezza che ti fa sentire nel posto giusto». In quella visione, fatta di grazia, autenticità e attenzione ai dettagli, c’è il nucleo della sua futura impresa. Ha fondato una realtà, attualmente in fase di sviluppo, per trasformare Palermo in un luogo di esperienze culturali accessibili durante tutto l’anno. «Vorrei che la città fosse vissuta in modo autentico e contemporaneo, non solo attraverso eventi occasionali, ma con percorsi che parlino davvero alle persone». Accanto a questo progetto, Valeria ha scritto un libro dedicato al principe Gaetano Starrabba di Giardinelli e sta lavorando al completamento di una serie di video-documentari sulla famiglia Florio, a breve online. Nonostante la crescita della community, per lei restano centrali gli incontri. «Molti mi fermano per strada e mi dicono che apprezzano il mio lavoro. È allora che capisci che ogni visualizzazione corrisponde a una persona: ed è la cosa più bella».

Il suo lavoro è, in fondo, un invito: a fermarsi, ad ascoltare, a lasciare che i luoghi parlino. A guardare Palermo non come uno sfondo, ma come una presenza viva, da attraversare con curiosità e rispetto. Valeria non si limita a mostrarla: la accompagna, la interpreta, la restituisce con una sensibilità capace di offrire un modo nuovo di vedere la città.