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edilizia

Caltanissetta, per l’ala del nuovo Palazzo di Giustizia qualcosa il Consiglio scende in campo

Il Comune dona il terreno a Demanio, la Corte d’appello può chiedere altri fondi

Laura Mendola

24 Dicembre 2025, 10:22

Caltanissetta, per l’ala del nuovo Palazzo di Giustizia qualcosa il Consiglio scende in campo

Un’opera da oltre 13 milioni di euro, un lungo iter procedurale e altri interventi con fondi da intercettare. È la nuova palazzina del Palazzo di Giustizia a Caltanissetta, emblema dei lavori pubblici in Italia con procedure lunghe e farraginose e anche appendici giudiziarie non di poco conto. L’iter progettuale è iniziato nel 1999, poi l’ipotesi dell’ombra del malaffare dietro lo svolgimento dell’opera (il processo di primo grado è ancora nella fase dibattimentale) che ha fatto bloccare in cantiere fino al nuovo affidamento dei lavori da parte del Provveditorato dei lavori pubblici per la Sicilia e la Calabria. Da qualche tempo l’impalcatura è stata rimossa e il palazzo bianco e moderno adesso è ben visibile da via Libertà. Qui verranno spostati gli uffici e ci sarà un collegamento con il vecchio e storico edificio.

Per permettere la riapertura del nuovo edificio giudiziario serviva un passaggio tecnico ma indispensabile: il Comune di Caltanissetta ha ceduto l’area di sedime del Palazzo di Giustizia al Demanio.

Un atto di Consiglio comunale - votato all’unanimità - verrà ora trasmesso agli uffici nazionale del Demanio per sanare un cavillo tecnico burocratico che si è venuto a creare in questi 25 anni di attesa per la realizzazione dell’opera. Nel 1999 infatti dovevano essere i Comuni ad occuparsi dell’edilizia giudiziaria, così l’ente municipale di Caltanissetta ne era proprietaria. Nel 2014, invece, la nuova norma che di fatto stravolge tutto perché gli edifici giudiziari sono passati allo Stato. Da qui la necessità da parte del Demanio di avere i documenti a regola, mentre la Corte d’appello - guidata da Mimma Motta adesso potrà chiedere nuovi finanziamenti per completare l’opera.

Di fatto sono già trascorsi 26 anni da quando l’iter è stato avviato e per l’inaugurazione si dovrà attendere ancora qualche mese. Con il voto favorevole del Consiglio comunale però ogni procedura adesso dovrà essere più snella e veloce. La questione del terreno “conteso” era già emersa anni addietro ma adesso a sciogliere ogni equivoco ci sono i chiarimenti della Corte dei conti per queste procedure. Infatti il Comune fino a poco tempo fa non avrebbe potuto mai e poi mai cedere un terreno a titolo gratuito. Adesso lo ha potuto fare grazie al voto d’aula e i pareri favorevoli dei revisori contabili del Comune e della commissione guidata da Fabrizio Di Dio che ha espresso parere positivo all’unanimità. Così come unanime è stato il voto del Consiglio comunale per salvaguardare una struttura giudiziaria - quella della Corte d’appello che anni addietro ha rischiato di essere cancellata dal panorama giudiziario italiano nonostante negli uffici di via Libertà si coordinano importanti indagini per raggiungere la verità sulle stragi del ’92 in cui morirono i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e gli agenti di scorta.