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Ciclone di Natale, Italia spaccata in due: freddo tagliente al Nord, mite e ventoso al Centro-Sud

Un minimo sul Tirreno a circa 999 hPa richiama Bora e Grecale verso il Settentrione mentre lo Scirocco scalda il Sud: neve fino a bassa quota in Pianura Padana, massime sopra i 15°C da Roma in giù. Attenzione alle allerte e ai fiumi in Emilia-Romagna

Redazione La Sicilia

25 Dicembre 2025, 10:38

Ciclone di Natale, Italia spaccata in due: freddo tagliente al Nord, mite e ventoso al Centro-Sud

È un Natale attraversato da due Italie. Da un lato, i filari brinati della Pianura Padana e le colline piemontesi che rivedono fiocchi spinti da Bora e Grecale; dall’altro, i lungomare di Roma, Napoli e Palermo dove il vento di Scirocco increspa il mare e fa salire i termometri oltre i 15°C. In mezzo, il responsabile di questo contrasto: un minimo barico sul Mar Tirreno centrale intorno a 999 hPa, un “occhio” che si muove lentamente e orchestra correnti opposte, dividendo la penisola come un coltello affilato. È il cosiddetto “Ciclone di Natale”, un vortice mediterraneo che nelle prossime ore continuerà a disegnare una netta linea di demarcazione tra freddo, neve e mareggiate al Nord e mitezza ventosa al Centro-Sud.

Il minimo depressionario è atteso e poi confermato sul Tirreno centrale: qui la pressione scende verso 999 hPa, valore non estremo ma sufficiente, in presenza di marcati contrasti termici orizzontali e verticali, a innescare un gradiente di pressione tale da attivare venti tesi su più quadranti. La posizione del minimo è cruciale: collocandosi tra Sardegna, Lazio e Campania, il vortice richiama aria fredda da nord-est verso il Settentrione e i versanti adriatici (i noti Bora, Grecale e Levante) e, contemporaneamente, Scirocco più mite e umido verso il Centro-Sud e le Isole maggiori. Il risultato è una “spaccatura meteo” ben riconoscibile nelle mappe del vento e nelle temperature osservate.

Venti: la bussola d’Italia gira a Nord-Est (e al Sud soffia lo Scirocco)

Al Nord e sulle regioni centrali tirreniche e adriatiche si avvertono raffiche di Bora, Grecale e Levante: aria più secca e fredda, cieli spesso chiusi da nubi basse a tratti “spremute” in precipitazioni, con nevicate a quote basse su Piemonte, entroterra ligure ed Emilia. Sull’Alto Adriatico e sul Mar Ligure al largo si sviluppano onde fino a 3-4 metri con condizioni di mare molto mosso o agitato, tipiche di episodi di Bora tesa.

Dal Centro-Sud alle Isole maggiori domina lo Scirocco: mite, umido, talora turbolento, capace di spingere le temperature massime su valori superiori ai 15°C su molte località da Roma verso sud, con schiarite ampie ma anche nubi compatte su Sardegna e fascia ionica.

Temperature e neve: il “Natale diviso”

La fotografia termica del giorno di Natale (giovedì 25 dicembre 2025) conferma il divario: in Pianura Padana si resta su massime intorno ai 5°C con possibili fiocchi a bassa quota, specie tra Emilia e Piemonte; da Roma in giù sono attese massime oltre 15°C, in un contesto più variabile ma spesso asciutto. Questo contrasto, tipico delle circolazioni cicloniche mediterranee invernali, è accentuato proprio dall’assetto dei venti: Nord-Est al Settentrione, Sud-Est al Meridione.

Il quadro nazionale nelle prossime ore

Nord-Ovest ed Emilia: precipitazioni intermittenti, con neve a bassa quota sui settori interni di Piemonte ed Emilia, localmente sull’entroterra ligure. Possibili miglioramenti dal pomeriggio sul Triveneto.

Centro: piogge al mattino su Toscana, Umbria, Marche e Lazio, con tendenza a schiarite in giornata; vento teso da Nord-Est sulle regioni adriatiche, Grecale e Tramontana sulla Liguria di Levante.

Sud e Isole: variabilità con piogge sparse su Puglia centro-meridionale e fasce ioniche, schiarite altrove; Scirocco sostenuto su Sicilia e Sardegna, mari molto mossi.

Secondo gli aggiornamenti più recenti, tra Santo Stefano e le 24 ore successive il tempo tenderà a migliorare su buona parte del Paese, con attenuazione dei fenomeni al Nord e variabilità residua all’estremo Sud. Restano però essenziali i monitoraggi su alvei e versanti già stressati dalle piogge, specie laddove il terreno è saturo.

Venti e mari: cosa aspettarsi sulle coste

La combinazione di Bora sull’Adriatico e Tramontana/Grecale sul Ligure, insieme a Scirocco sui bacini meridionali, produce un mosaico complesso:

Alto Adriatico: attese mareggiate sulle coste esposte, con difficoltà di deflusso alle foci e possibili ingressioni marine nelle aree depresse retro-dunali.

Mar Ligure: mare molto mosso/agitato al largo; attenzione ai tratti di litorale maggiormente esposti ai quadranti settentrionali.

Canale di Sicilia, Tirreno occidentale e settentrionale: Scirocco in rinforzo, moto ondoso in aumento e possibili disagi ai collegamenti navali in caso di ulteriore intensificazione delle raffiche.

Perché una depressione “moderata” può fare così tanti danni

Un minimo di 999 hPa non è di per sé eccezionale; ciò che conta è la sua posizione e la distribuzione termica circostante. Nel Mediterraneo, bacino relativamente “chiuso”, un vortice centrato sul Tirreno può incanalare venti opposti lungo i due versanti d’Italia, amplificando contrasti termici e ritorni d’aria fredda in Val Padana, con stau sui rilievi adriatici e risalita umida al Sud. In queste configurazioni, anche piogge non estreme possono generare forti risposte idrauliche in territori già provati o con bacini sensibili, specie in presenza di terreni saturi e campi innevati che modulano localmente la fusione. Nel caso dell’Emilia-Romagna, la sequenza di perturbazioni e la ventilazione da Nord-Est hanno favorito la piena di corsi d’acqua come l’Idice, portando al codice rosso.

Le parole degli esperti e lo “spartiacque” climatico del giorno

Tra gli esperti che da giorni descrivono la dinamica figura Lorenzo Tedici, meteorologo de iLMeteo.it, che ha sintetizzato la “divisione” del Paese: neve e freddo al Nord, mitezza con spazi di sole al Sud, a causa della doppia alimentazione del vortice. Le stime su pressione, tipi di vento e linea di demarcazione termica collocano lo spartiacque grosso modo tra l’Italia centrale e quella meridionale, con Roma come riferimento indicativo per il salto di massa d’aria. Le mappe in tempo reale confermano le massime oltre i 15°C al Sud e le massime attorno ai 5°C tra Piemonte, Lombardia ed Emilia.

E dopo Natale? Tendenza a un lento riassorbimento

Gli scenari a 24-48 ore indicano un’attenuazione graduale della fenomenologia più intensa: al Nord subentrerà una fase più stabile con cieli sereni o poco nuvolosi già dal 26 dicembre, salvo deboli nevicate sulle Alpi occidentali. Al Centro residui annuvolamenti sui settori adriatici, mentre al Sud persisteranno nubi e piogge sparse soprattutto su Puglia e fasce ioniche. Le temperature sono attese in aumento quasi ovunque, segnalando la progressiva perdita di energia del vortice. Resteranno da monitorare i fiumi dell’Emilia-Romagna e le frane sui versanti appenninici dopo le precipitazioni prolungate.