il caso
“Ma come ca*** ti è venuto in mente tandem?”, la gaffe sui titoli di coda a "L'Eredità"
Un finale acceso nella puntata del 24 dicembre: il campione cade sulla parola decisiva, Marco Liorni "chiede conto" al concorrente
Marco Liorni
C’è una mano che trema sul cartoncino rosso, un attimo prima dei titoli di coda. Il pubblico trattiene il fiato, il conduttore punta lo sguardo sul concorrente. La soluzione scritta è “Tandem”. Un soffio dopo, la parola corretta compare in grafica: “Blocco”. È la Vigilia, lo studio di Rai 1 è caldo e scintillante, ma l’aria si raffredda in un clic. Sui social, qualcuno sbotta: “Ma come ca*** ti è venuto in mente tandem?”. Al centro della scena c’è Marco, ingegnere piemontese, già protagonista in stagione con una vincita da 50.000 euro, in corsa per il bis alla Ghigliottina di L’Eredità di Marco Liorni. La storia della sua partita, e la temperatura che si alza fuori dallo studio, spiegano molto del perché questo game show, a più di 20 anni dal debutto, resti un rito collettivo del preserale italiano.
La Vigilia di Marco: Triello, 100 secondi e quell’ultimo bivio
È la sera del 24 dicembre 2025. La puntata si accende presto per il percorso di Marco, che supera Stefano e Barbara al Triello, conquista l’accesso ai 100 secondi e, con una condotta lucida, si guadagna il tavolo della Ghigliottina. All’inizio c’è un potenziale bottino da 140.000 euro: strada facendo, i dimezzamenti scoloriscono la cifra fino a 35.000 euro in palio all’ultimo minuto. Cinque le parole-indizio: “Euro”, “Pedali”, “Comprare”, “Posto”, “Quadretti”. Il ragionamento di Marco porta su “Tandem”, ma la soluzione è “Blocco”. Una sconfitta che brucia, soprattutto perché il concorrente, pochi giorni prima, aveva già messo in cascina 50.000 euro. Nella corsa di Vigilia, però, non c’è soltanto l’epilogo: c’è la solidità con cui ha difeso la posizione, l’intesa con Marco Liorni, e perfino un frammento di vita privata accennato in studio — il matrimonio con Elisa, l’amore nato ai tempi del liceo, e due figlie — che rende più “umano” il fotogramma amaro dei titoli.
Perché “Blocco” e non “Tandem”: il filo logico dietro le cinque parole
La tentazione, di fronte a “Pedali”, è naturale: pensare a una bicicletta, dunque a un tandem. Ma la Ghigliottina raramente perdona le associazioni “più ovvie”: cerca un legame trasversale, polisemico, capace di abbracciare tutti e cinque gli indizi. E “Blocco” lo fa.
“Quadretti” rimanda al quotidiano “blocco a quadretti”, il taccuino per appunti che tutti abbiamo usato a scuola e in ufficio: un gancio forte, concreto.
“Posto” richiama il “posto di blocco”, espressione codificata nel lessico comune, dalla viabilità alla cronaca.
“Comprare” apre la strada a “acquisto in blocco” o “vendita in blocco”, termini tipici dell’economia e del commercio.
“Pedali” consente l’aggancio con “blocco pedali” o “blocca-pedali”, dispositivo antifurto diffuso nel mondo auto e bike.
“Euro” può funzionare per elisione/giustapposizione — “euroblocco” — formula giornalistica per indicare un blocco di Paesi europei compatti su un dossier, oppure per concetti macroeconomici come “blocco valutario dell’euro”.
Un mosaico di significati che chiude il cerchio con più eleganza rispetto alla suggestione immediata del tandem. È l’essenza della Ghigliottina: il termine giusto non è soltanto plausibile, è quello che “tiene” su tutti e cinque i lati. (Ricostruzione logica a fini esplicativi.)
Il gioco che non invecchia: numeri, record e una cornice solida
Dietro la singola puntata c’è l’architettura di un format che continua a macinare ascolti e ritualità. La stagione 2024/2025 guidata da Marco Liorni ha confermato performance di primo piano: media attorno a oltre 4 milioni di telespettatori e circa 26% di share, con picchi oltre il 31% in una delle puntate più seguite dell’annata. Numeri che raccontano un preserale “di famiglia” ancora magnetico, mentre il marchio L’Eredità spegne le candeline del suo 24° anno. Fra i primati storici: 26.000 concorrenti passati in studio, oltre 450.000 domande, 830 Ghigliottine vinte e premi distribuiti per circa 43,5 milioni di euro. Una longevità sostenuta dalla collaborazione con Banijay Italia e da un impianto che sa rinnovarsi senza snaturarsi, come dimostra l’introduzione del gioco “1, 2, 3…”.
Le reazioni: quando il fair play si perde per strada
Il “Ma come ca*** ti è venuto in mente tandem?” comparso su X fotografa un malcostume ricorrente: l’“arroganza del senno di poi”. L’insulto, arrivato “a caldo” sui titoli, racconta più l’umore di chi scrive che la qualità della giocata. Chi ha seguito la partita sa che Marco aveva costruito un percorso solido, aveva già “sentito” i meccanismi della Ghigliottina (da campione), e che la sua scelta finale — sbagliata — non era affatto priva di logica alla luce di “Pedali”. La dinamica è nota: a carte scoperte, il legame giusto sembra “ovvio”; prima, non lo è quasi mai. La pertinenza di “Blocco” rispetto a “Quadretti” e “Posto” lo testimonia. Resta una regola d’oro: si può criticare, ma si deve rispettare.
Un profilo che torna: l’ingegnere che piace al pubblico
La cifra di Marco — professione, competenze tecniche, buona attitudine al ragionamento logico — è tra quelle più affini al Dna del gioco. In stagione, profili simili hanno spesso brillato: si pensi alle serate in cui campioni come Gabriele, Biancamaria o Beatrice hanno capitalizzato preparazione e freddezza, incassando montepremi anche in doppia cifra. È la biodiversità del format a risultare vincente: il campione “umano” non è infallibile; la vittoria arriva a strattoni; il minuto finale è un microdramma senza rete.
La stagione di Liorni, dentro e fuori lo studio
La terza annata consecutiva di Marco Liorni alla guida del programma ha consolidato ritmo e tono: pulizia nella conduzione, ironia garbata, attenzione al racconto dei concorrenti. La presenza delle “professoresse” Greta Zuccarello e Linda Pani, la regia di Luigi Rizza, e la cura del dettaglio nella costruzione dei giochi storici — dal Triello alla Scossa tornata in versione più “sobria” — hanno consentito a L’Eredità di restare un pilastro del preserale nonostante la concorrenza. I dati ufficiali e le comunicazioni di Rai e dei partner editoriali hanno messo in fila record, medie e picchi, confermando un brand sano e capace di aggiornarsi.