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la decisione

Incentivi per funzioni tecniche: il Tribunale di Palermo dà ragione a due tecnici della Regione impegnati nel progetto del porto rifugio di Gela

Il giudice riconosce circa 500 mila euro di incentivi tecnici a un dirigente e a un funzionario della Regione: no al tetto del 50% per i dirigenti e ripartizione del compenso per incarichi pluriennali

Maria Concetta Goldini

27 Dicembre 2025, 09:08

10:28

Incentivi per funzioni tecniche: il Tribunale di Palermo dà ragione a due tecnici della Regione

Il porto a Gela è impraticabile, l'iter progettuale è infinito e non concluso ma intanto produce contenziosi giudiziari e maxi risarcimenti. Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Palermo, dott. Giuseppe Tango, con due recenti sentenze ha riconosciuto il diritto di un dirigente e di un funzionario della Regione Siciliana a percepire gli incentivi per le funzioni tecniche svolte nell’ambito di importanti lavori pubblici, per un importo complessivo di circa 500 mila euro.

Le decisioni arrivano a seguito dell’opposizione proposta dall’Assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità contro i decreti ingiuntivi che intimavano il pagamento delle spettanze professionali in favore dell’ingegnere M. M. e dell’architetto G. L. C., rispettivamente Responsabile unico del procedimento (RUP) e supporto al RUP per il progetto “Gela (Cl) – PO FESR 2014-2020 – A.P.Q. Trasporto marittimo”, cioè i lavori per riqualificare il porto rifugio.

Secondo l’Amministrazione regionale, il compenso non sarebbe stato dovuto poiché l’incarico non risultava completato, mancando la validazione finale del progetto da porre a base di gara. Inoltre, veniva eccepito il superamento del limite massimo annuo del 50% del trattamento economico lordo previsto dalla normativa in materia di incentivi tecnici.

Di diverso avviso i due tecnici, difesi dagli avvocati Girolamo Rubino e Calogero Marino, che hanno evidenziato come la normativa vigente – in particolare il D.lgs. 50/2016 e il regolamento regionale – non subordini la maturazione dell’incentivo alla validazione finale del progetto, essendo sufficiente l’approvazione in linea tecnica. Approvazione che, nel caso di specie, era regolarmente intervenuta già nel 2019 con il parere favorevole della Commissione regionale dei lavori pubblici.

Il Giudice del Lavoro ha accolto integralmente le tesi difensive, chiarendo che l’incentivo per le funzioni tecniche deve essere commisurato alla percentuale di raggiungimento del risultato e che l’unica causa di esclusione totale è rappresentata dall’imputabilità al tecnico del mancato finanziamento o della mancata approvazione del progetto, circostanza non riscontrata nel caso esaminato.

Sul tema del tetto massimo del 50%, il Tribunale ha inoltre precisato che tale limite non si applica al personale con qualifica dirigenziale. Per entrambi i professionisti, infine, il giudice ha richiamato la recente prassi ministeriale, stabilendo che, in presenza di incarichi pluriennali – svolti in questo caso tra il 2003 e il 2018 – il limite annuo deve essere calcolato ripartendo il compenso sui singoli anni di durata della prestazione.

Le sentenze assumono particolare rilievo perché chiariscono in modo puntuale i criteri di liquidazione degli incentivi per funzioni tecniche nella Pubblica amministrazione siciliana. Il Tribunale ha ribadito che, una volta correttamente svolte le attività tecniche e approvato il progetto, l’Amministrazione non può opporre pretesti di natura burocratica per negare il compenso dovuto ai propri dipendenti.

In conseguenza delle pronunce, i decreti ingiuntivi sono stati convalidati, garantendo ai due professionisti il pagamento integrale delle somme maturate per oltre quindici anni di attività.