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Viadotto ancora chiuso, Caltanissetta “isolata”: il Comune chiede garanzie ad Anas

Di Giuseppe Scibetta |

Oltre alle opere di compensazione che l’Anas dovrebbe realizzare per i danni e i disagi che da anni continuano a provocare i lavori per il raddoppio del secondo tratto della strada statale 640 Agrigento-Caltanissetta, resta irrisolto il nodo del riutilizzo del viadotto “San Giuliano” e, più specificatamente, del tratto che dalla galleria “Sant’Elia” (alla periferia dell’abitato) arriva sino alla “bretella”, all’altezza di bivio “La Spia”.

Un viadotto chiuso ormai dal 10 novembre dello scorso anno e di cui non si sa ancora quando verrà riaperto, con l’amministrazione comunale che chiederà conto e soprattutto certezze su quando la struttura potrà tornare fruibile.

Si tratta di un altro grave problema per i collegamenti di Caltanissetta del quale si parlerà domani in occasione dell’arrivo in città (a Palazzo del Carmine, alle ore 16) del ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio e durante l’incontro che gli amministratori locali avranno con il presidente dell’Anas Gianni Vittorio Armani di cui è annunciata la presenza nel primo pomeriggio al cantiere-base della “Cmc” di contrada “Bigini”.

Quello della chiusura del viadotto “San Giuliano” è un problema non di poco conto per i nisseni (ma anche per gli automobilisti che da Agrigento devono raggiungere l’autostrada Palermo-Catania, e viceversa), i quali da quasi un anno sono costretti a fare dei percorsi alternativi (raggiungere la strada statale 626 e quindi passare da Capodarso, oppure imboccare da via Borremans la tormentata strada comunale 122 bis e arrivare sino a “Xirbi”), che causano circa 20-30 minuti di ritardo rispetto al tempo di percorrenza impiegato precedentemente.

L’ultima chiusura dell’importante tratto stradale (già nel marzo di due anni fa il viadotto fu reso impercorribile perché “non dava affidamento” e poi fu riaperto dopo mesi con traffico a senso unico alternato regolato da un semaforo) si è resa necessaria a seguito di uno smottamento verificatosi all’altezza di uno dei piloni che sorregge il viadotto: dapprima si parlò di una chiusura di pochi giorni, poi fu detto che occorreva fare dei monitoraggi per capire se il terreno sottostante continuava a scendere verso valle, e poi che la frana – e questa è una notizia di qualche mese fa – si era fermata, per cui occorreva predisporre il progetto (affidato sempre alla “Cmc”) per mettere in sicurezza tutta la struttura e consentire la riapertura al traffico del tratto stradale.

Si attendono notizie ufficiali sulla situazione del viadotto San Giuliano, assolutamente strategico nel futuro, quando saranno ultimati i lavori di raddoppio, per accedere alla strada statale 640 e successivamente raggiungere l’autostrada. E poi: c’è da parte dell’Anas la volontà e la possibilità economica di finanziare i lavori di ripristino del viadotto, che sicuramente richiedono una somma non indifferente?

Insomma, le incertezze anche su questa vicenda non mancano, ed è per questo che gli amministratori comunali domani porranno delle domande precise al ministro Delrio ed al presidente dell’Anas Armani: considerato che non c’è più tempo da perdere, sono attese risposte chiare, in maniera da chiarire una volta per tutte i dubbi e soprattutto capire le vere intenzioni del Governo nazionale, dell’Anas e della Cmc.

Nei giorni scorsi per il viadotto chiuso era intervenuto anche il sindaco di Santa Caterina Villarmosa Antonio Fiaccato, per chiedere all’Anas che venga consentito il transito dei mezzi di soccorso che dal capoluogo devono raggiungere il suo paese (e viceversa), attualmente costretti ad effettuare un percorso alternativo tortuoso e più lungo.

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