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Rinuncia a vegliare la madre morta per non lasciare pazienti soli in reparto

Di Redazione |

Mussomeli (Caltanissetta) – “Con sua madre morta da appena 24 ore e non ancora seppellita – raccontano il sindacalista della Uil, Lillo Polito, coadiuvato dal collega Giuseppe Butticè – il dott. Saverio Sciarrino, responsabile della Medicina e Lungodegenza, domenica ha dovuto coprire il turno in ospedale perché non c’era nessuno a sostituirlo. E lui, per spirito di servizio che va profondamente ammirato ed encomiato, non ha voluto lasciare senza assistenza gli ammalati, né tirarsi indietro di fronte alle urgenze».

E’ una storia clamorosa ed anche toccante quella che arriva da Mussomeli e denunciata dai sindacati che hanno voluto portare a conoscenza dell’opinione pubblica una vicenda personale e professionale davvero estrema.

«Mai eravamo arrivati a tanto – dicono ancora i sindacasti – e l’Asp deve prendere gli opportuni provvedimenti perché non si può continuare a tamponare quella che è un’emorragia con ordini di servizi continui. Peraltro era stato assicurato nel corso dell’assemblea organizzata da questo sindacato lo scorso 29 maggio, che entro il 16 giugno due dottoresse sarebbero state assunte a tempo indeterminato per lavorare in Medicina, ma fino ad allora, da Caltanissetta avrebbero inviato qualcuno a dare una mano per coprire i turni. Così non è stato, non facendo seguire i fatti alle parole che ha comportato quello che è accaduto ieri, un fatto di una gravità inaudita. Ecco perché chiediamo all’Asp di inviare e subito a Mussomeli, i medici in organico alla nostra Medicina, perché non è tollerabile che per spirito di sacrificio non si possano piangere in pace neppure i propri morti». In pratica, in Medicina e Lungodegenza, dallo scorso primo giugno, a coprire i turni mattina e pomeriggio e ad assicurare la pronta disponibilità diurna, notturna e festiva, sono rimasti soltanto due medici. E va da sé che si va avanti con ordini di servizio per evitare di far venire meno la continuità assistenziale.

Sabato mattina, dopo lunga malattia, è venuta a mancare la madre del dott. Saverio Sciarrino, la prof Sara Sanfilippo, 81. Dall’ospedale, dov’era ricoverata, la salma della professoressa è stata poi composta e trasportata nella sua abitazione dove per tutto il giorno ha ricevuto la visita dei tanti che si sono stretti attorno alla famiglia Sciarrino/Sanfilippo. In serata, l’accompagnamento del feretro nella chiesa di Cristo Re dove ieri pomeriggio, lunedì, sono stati celebrati i partecipatissimi funerali.

Ebbene, come stigmatizzato dai sindacalisti, domenica il dott. Sciarrino è stato chiamato in reparto ed ha dovuto coprire il turno, assicurando la sua presenza in ospedale a servizio degli ammalati. Certo avrebbe potuto anche rifiutarsi, visto il grave e fresco lutto che lo aveva colpito, ma come ben sa chi si occupa di ammalati, questo lavoro a volte, diventa una missione piuttosto che un servizio fine a se stesso. E così il medico ha assicurato il suo servizio. A riprova che la gravissima situazione sanitaria e la penuria di medici, più volte denunciata dai sindacati, è ben lungi dall’essere risolta.

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