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Caltanissetta, ossa umane ritrovate Sfuma il giallo, irrompe il macabro

Di Lino Lacagnina |

CALTANISSETTA – Un “giallo” dai contorni macabri quello che ha preso avvio con il ritrovamento di alcune ossa umane in un terreno di contrada Palombara, perché ad una ventina di metri di distanza dove lunedì la proprietaria del terreno (da poco acquistato e limitrofo a quello che da anni è di sua proprietà) ha notato alcune ossa umane, gli agenti della Polizia Scientifica (coordinati dall’ispettore superiore Alfonso Messina) e della Squadra Mobile (diretti dal vicequestore Marzia Giustolisi) hanno rinvenuto in mezzo ad una folta vegetazione i resti della scatola toracica e il cranio (staccato da essa) di un uomo.

I poliziotti hanno dovuto farsi largo nel fitto canneto prima di rinvenire il cadavere dilaniato probabilmente a seguito dello scempio fatto dagli animali randagi concentratisi nella zona. Gli investigatori ritengono che la parte inferiore del corpo sia stata, in un arco di tempo di circa quattro mesi, staccata dalla cassa toracica e che le ossa rinvenute lunedì pomeriggio a una ventina di metri dal canneto appartengano alla stessa persona e che siano state trascinate lì dagli stessi animali.

Le indagini si stanno evolvendo comunque in maniera abbastanza rapida perché nel canneto, a breve distanza dalla scatola toracica (dove resistevano ancora pochi brandelli di carne) è stato rinvenuto un indumento al cui interno c’era il documento di identità appartenente presumibilmente alla persona che ha trovato la morte in solitudine. Si tratterebbe di un uomo africano di 40 anni che quattro mesi fa si è allontanato deliberatamente dall’ospedale “Sant’Elia” dove si trovava ricoverato e che si sarebbe poi messo a vagare nelle campagne sino a quando le forze lo hanno sorretto.

Il medico legale Cataldo Raffino che ha compiuto l’ispezione del cadavere è propenso a ritenere che la morte dell’uomo sia avvenuta per cause naturali perché dall’esame della scatola toracica e del cranio non risulterebbero segni di violenza. Tutto questo però dovrà essere confermato dall’esame autoptico che il dott. Raffino si appresta a fare sui resti del cadavere. Se così è, comunque, la vicenda assumerebbe contorni ben precisi e per nulla misteriosi. L’uomo, cioè, allontanatosi dall’ospedale avrebbe vagato a lungo senza una meta fissa prima di ritrovarsi, sofferente, nel pressi del canneto dove le forze gli sarebbero mancate, sino ad essere sopraffatto dai dolori.

Le indagini da parte della Polizia comunque continuano, intanto per ottenere riscontri effettivi alla tesi che il cadavere rinvenuto in contrada Palombara appartenga allo straniero scomparso dal “Sant’Elia” 4 mesi fa. Ma anche per stabilire con assoluta certezza l’identità dell’uomo e se questi sia morto per cause naturali, come in questo momento le circostanze fanno pensare.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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