Caltanissetta, i giovani dell'Ipm incontrano la commerciante Evangelista Giordano di Gela
Il racconto della vita di Gaetano Giordano, ucciso dalla Stidda perché non voleva pagare il pizzo
Ha varcato la porta dell'Istituto penale minorile emozionata. Nei suoi occhi grandi il pensiero a quei giovani che a Gela, nell'ambito di una guerra di mafia, hanno ucciso il marito Gaetano Giordano. Così Franca Evangelista ha voluto raccontare la storia della sua famiglia a chi, pur essendo giovane, inizia ad avere i primi grattacapi giudiziari.
“Eravamo una famiglia di quattro persone. Eravamo, ora non più. Mio marito è stato ucciso perché ha denunciato il pizzo”, ha esordito la commerciante gelese la quale ha raccontato che il nome del coniuge venne estratto a sorte tra quei commercianti che non pagavano il pizzo e che dovevano essere puniti dalla Stidda.
L'incontro
La commerciante è stata ospite della struttura guidata dalla direttrice Viviana Savarino nell'ambito di un ampio progetto curato dall’educatrice Silvia Cirami. Era presente anche sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta Valentina Tornatore. Sono intervenuti all'incontro la direttrice dell'Ussm Maria Concetta Bellia e Vincenzo Indorato.
Gli ospiti hanno avuto modo già di ascoltare il racconto dei genitori di Aldo Naro, il medico di San Cataldo ucciso il 14 febbraio del 2015 mentre si trovava all'interno della discoteca Goa a Palermo.