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Lo sviluppo del territorio nisseno

Di Maria Concetta Goldini |

GELA (CALTANISSETTA) – «Quello di Gela è uno sviluppo disorientato. Bisogna ritrovare la bussola e l’Ugl ha delle indicazioni da dare in tal senso»: parte da questo presupposto il segretario provinciale Ugl -Utl Andrea Alario durante un incontro con i big del sindacato  Giuseppe Messina segretario Ugl Sicilia, Michele Polizzi segretario nazionale Ugl energia, Giovanni Condorelli segretario confederale Ugl e il vice segretario  generale Ugl Luigi Ulgiati.

ACCORDO DI PROGRAMMA. L’Ugl crede nella validità dell’accordo di programma per migliorare la situazione occupazionale nel settore industria. «Non l’avremmo sostenuto se non ci avessimo creduto – dice Ulgiati – è un’opportunità per il territorio e va messa in moto. Noi solleciteremo il governo nazionale e regionale a fare la loro parte, così come l’Eni a rispettare gli impegni». Giovanni Condorelli punta l’indice sulla politica che «nei decenni non ha  mai saputo fare una sana e protettiva politica industriale» e ritiene che oggi bisogna mantenere quel poco che è rimasto  dell’ex petrolchimico e puntare sulle alternative che il territorio e la natura offrono». Queste posizioni emergono da una chiacchierata pre convegno con i vertici dell’Ugl. 

IL SEGRETARIO PROVINCIALE ANDREA ALARIO. «C’è un accordo di programma, ci sono dei soldi già disponibili  e vanno usati – dice – bisogna attivare subito lo sportello del Mise  per seguire chi vuole investire ed anche uno sportello per riqualificare il personale  dell’ indotto che è rimasto disoccupato.Serve una forte attenzione da Roma ma anche da Palermo. Il Presidente Musumeci ci ha mandato un commissario  invece che taglia la refezione e 300 posti di lavoro, e il servizio ai disabili e per di più aumenta la Tari  senza preoccuparsi del territorio povero e facendo lievitare in modo immotivato il costo del servizio. Questa città così non cresce».Alario ha il dente avvelenato contro coloro che ritiene nemici dello sviluppo del territorio. E non si riferisce solo ai problemi sorti con la gestione commissariale del Comune. L’indice lo punta pure su Confindustria  e sull’antimafia finalizzata a carriere ed interessi personali. «Nella nostra provincia lo sviluppo è stato  bloccato da chi doveva fare gli interessi di tutte le imprese e ha danneggiato invece le piccole e medie imprese – sottolinea – la gestione di Confindustria  non è stata trasparente e il rapporto con le organizzazioni sindacali non è stato corretto e non lo è neanche  oggi. Si fanno discriminazioni anche  oggi».  Insomma in questa fase di transizione e riconversione è stato ed è un grave danno l’ incompetenza di certi attori che avrebbero dovuto guidare  il processo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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