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Gela, confisca definitiva per i beni del boss reggente del clan Emmanuello

Il provvedimento riguarda un patrimonio di circa 500mila euro di Maurizio Trubia, meglio conosciuto come Enzo

Redazione La Sicilia

03 Maggio 2024, 10:34

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La Divisione polizia anticrimine di Caltanissetta ha eseguito il decreto di confisca di beni, emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale, ormai irrevocabile, con il quale è stata disposta la confisca definitiva dei beni in sequestro, per un valore di circa 500mila euro, di un boss della mafia gelese, Maurizio Trubia, meglio conosciuto come Enzo, 55 anni, ritenuto il reggente del clan Emmanuello.

Entrano nel patrimonio dello Stato 27 beni tra cui un’impresa individuale di allevamento di ovini e caprini e l’intero complesso aziendale, costituito anche da beni mobili registrati e numerosi mezzi agricoli; 19 beni immobili, di cui 4 fabbricati e 15 terreni; 3 beni mobili registrati, un’autovettura, un autocarro e un motoveicolo e 4 rapporti finanziari, 2 depositi a risparmio e 2 conti correnti. Trubia è stato condannato a 8 anni per mafia. Aveva intestato tutti i beni alla moglie di origine romene per cercare i sfuggire alle misure di prevenzione.

Numerosi i collaboratori di giustizia hanno indicato Trobia quale soggetto appartenente a “cosa nostra” e specificatamente del “clan Emmanuello”. In particolare, in seno alla compagine mafiosa, è arrivato a ricoprire il ruolo di “reggente” fin dalla morte del boss Daniele Emmanuello (2007), assumendo anche il ruolo di coordinamento degli affari di “cosa nostra”.