Armi e droga al centro delle audizioni dell'Antimafia regionale a Caltanissetta
I componenti della commissione per la trasferta nissena sono Michele Mancuso, Fabio Venezia, Marianna Caronia e Carmelo Pace oltre il presidente Cracolici
Sono iniziate a le audizioni della commissione regionale antimafia presieduta da Antonello Cracolici in Prefettura a Caltanissetta. Al centro delle audizioni la situazione criminale in provincia con il consumo di crack che è in continua crescita rispetto a due anni fa quando la commissione ha fatto tappa in provincia. Focus sul territorio di Gela dopo che è stato lanciato l’allarme per la presenza di armi.
E non mancano le estorsioni sotto diverse forme: dall’imposizione di assunzione di personale al pizzo con fattura. In corso c’è l’audizione del prefetto Chiara Armenia, del questore Pinuccia Albertina Agnello, dei colonnelli di carabinieri e guardia di finanza, rispettivamente Alessandro Mucci e Stefano Gesuelli e del colonnello Francesco Papa della Dia. I componenti della commissione per la trasferta nissena sono Michele Mancuso, Fabio Venezia, Marianna Caronia e Carmelo Pace oltre il presidente Cracolici.
E che in provincia di Caltanissetta gli imprenditori tornano a denunciare gli episodi di estorsione è il primo dato che emerge dalle audizioni che la commissione regionale antimafia, guidata da Antonello Cracolici. Dall’incontro con prefetto e vertici delle forze dell’ordine è stata confermata l’attenzione sul territorio di Gela dove si registra una cospicua presenza delle armi.
“C'è stata segnalata - ha detto Cracolici - una proliferazione di armi da parte soprattutto di soggetti incensurati. Questo ci deve fare alzare il livello di contrasto per capire questa strategia di riarmamento delle famiglie mafiose”. La città di Gela, inoltre, sta diventando la maggiore piazza di spaccio di sostanze stupefacenti tanto che con l’ultima indagine “Drugstore” dei carabinieri è stato accertato che i nisseni si recavano a Gela per rifornirsi di cocaina.
«Abbiamo voluto portare all’incontro con il prefetto di Caltanissetta e il comitato per l'ordine e la sicurezza una serie di misure che abbiamo attivato come Regione Siciliana prima tra tutte la legge contro lo spaccio e le sostanze stupefacenti, in particolare il crack, che in questa provincia ci viene ribadito, non è ancora un fenomeno diffuso come in altre; così come la legge "liberi di scegliere" che in qualche modo avvia un sistema sia preventivo, contro l'abbandono scolastico ma anche di misura concreta di lotta alla mafia per aiutare coloro che vogliono uscire dalla mafia e trovare un interlocutore nello Stato», ha aggiunto Antonello Cracolici. «Ma abbiamo parlato anche di altre azioni come quelle che abbiamo messo in piedi di sostegno alle imprese confiscate alla mafia, con questo prestito che l’Irfis concederà alle imprese in regime di confisca e le azioni, che la Regione sta per intraprendere, di una misura specifica per consentire la videosorveglianza diffusa anche in quei territori che oggi hanno difficoltà ad accedere al bando nazionale sul Pon Sicurezza, come i Comuni in dissesto. La videosorveglianza al pari delle intercettazioni costituisce infatti una misura concreta al contrasto della criminalità».