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Gela, blitz “Boomerang” dei Carabinieri: smantellata la fitta rete di spacciatori

Di Redazione |

GELA – I carabinieri del reparto territoriale di Gela (Caltanissetta) stanno eseguendo 16 misure cautelari ed una ventina di perquisizioni nei confronti di persone che farebbero parte di un’associazione per delinquere dedita allo spaccio di cocaina, hashish e marjuana.

Nell’operazione, denominata «boomerang» e coordinata dalla Dda nissena, sono impiegati oltre 90 carabinieri nelle province di Caltanissetta, Milano, Treviso, Siracusa, Agrigento, Ragusa. Nell’indagine, i militari hanno ricostruito i canali di ingresso dello stupefacente a Gela per un giro di affari stimato in almeno 35mila euro al mese.

L’attività d’indagine. Avviata nel 2017 dalla Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile di Gela e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Caltanissetta, ha permesso di acquisire elementi indiziari gravi e univoci in ordine all’esistenza ed alla piena operatività di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze  stupefacenti del tipo cocaina, marijuana ed hashish nel territorio di Gela, facente riferimento alla figura di Giacomo Gerbino. 

La struttura dell’associazione. A capo degli spacciatori c’erano Giacomo Gerbino e Salvatore Gambino ritenuti promotori ed organizzatori del gruppo criminale. Le operazioni di monitoraggio hanno permesso di individuare in un autolavaggio la base operativa. Qui ci lavorava fittiziamente Giacomo Gambino che – secondo l’accusa – dirigeva e impartiva ordini ai sodali con la collaborazione di Salvatore Gambino. L’autolavaggio era gestito da Giuseppe Celona. 

“Core business” del sodalizio era l’intermediazione nell’acquisto di grosse partite di stupefacenti da veicolare e scambiare tra le piazze catanese, vittoriese e gelese: nello specifico Gerbino e Gambino percepivano lauti guadagni nell’opera di “brokeraggio”, mettendo altresì a disposizione propri corrieri di fiducia per il trasporto della droga.

I fornitori di stupefacente dai quali si rifornivano Giacomo Gerbino e  Salvatore Gambino sono stati individuati nelle persone di Virgilio Terranova, Salvatore Valenti e Antonino Zito, operanti sul territorio di Catania, dai quali il clan si riforniva di cocaina e hashish, mentre i fornitori di marjuana, identificati in Stefano Tummino, Salvatore Raniolo inteso “Maurizio” e Fortunato Vella inteso “Alessandro”, operavano sul territorio di Vittoria. 

Le ordinanze. In carcere sono finiti i gelesi Giacomo Gerbino 46 anni, Salvatore Antonio Gambino 34 anni, Rocco Carfì, 37 anni, Gaetano Renna 36 anni, Giuseppe Celona 25 anni, Bartolomeo Palmieri 29 anni e Salvatore Piva 27 anni. Arrestato a Novate Milanese Carmelo Pelligra nato a Vittoria 23 anni fa, il gelese Giuseppe Iapichello di 28 anni che si trovava a Caerano di San Marco in provincia di Treviso ed il gelese Gianfranco Vasile 30 anni che era a Mogliano Veneto (provincia di Treviso). I vittoriesi finiti in carcere sono Fortunato Vella inteso “Alessandro” di 39 anni e Giovanni Tummino di 32 anni. Ad Augusta è stato arrestato il catanese Virgilio Terranova di 38 anni mentre si trovava ad Agrigento il gelese Salvatore Graziano Biundo di 38 anni.

Arresti domiciliari per Emanuele Iapichello 51 anni ed il vittoriese Salvatore “Maurizio” Raniolo di 43 anni. 

L’incendio di una macchina per vendetta. I carabinieri hanno denunciato una donna, compagna di una degli arrestati, per concorso nel danneggiamento di una macchina riconducibile a vicende personali. La donna, S. L. compagna di una degli arrestati, avrebbe fatto incendiare l’autovettura del datore di lavoro. 

Perquisizioni. Sono state 17 le perquisizioni personali e locali.

Le accuse. I soggetti coinvolti, dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di: associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, cessione, trasporto, detenzione illecita di stupefacenti in concorso e danneggiamento seguito da incendio.

La conferenza stampa. «Emerge un quadro di alta delinquenza da parte dei soggetti che sono coinvolti. Alcuni incendi sono collegati a vicende personali mentre altri sono collegati all’esigenza di recuperare i crediti che maturavano a seguito del traffico di sostanze stupefacenti». È quanto ha affermato il procuratore di Caltanissetta, Amedeo Bertone illustrando i dettagli dell’operazione «Boomerang» che ha permesso di sgominare a Gela un traffico di droga. «Sicuramente – ha aggiunto Bertone – il territorio di Gela è quello che nell’ambito del distretto di Caltanissetta sembra avere una particolare predisposizione verso questo tipo di traffici illeciti. Sono stati inoltre sequestrati ingenti quantitativi di stupefacenti a conferma della particolare propensione verso quest’attività. Si tratta di un ottimo risultato che è stato conseguito grazie anche alle capacità da parte dei carabinieri di seguire i soggetti intercettati e quindi si è avuta la possibilità di avere una serie di riscontri alle pur generiche indicazioni che si percepivano durante i colloqui». Il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Baldassare Daidone ha parlato di «un territorio particolarmente complicato. L’attività ci ha permesso di disarticolare un sodalizio molto importante. Non spacciavano al minuto, perché troppo rischioso, ma svolgevano attività di intermediazione fra le piazze di Catania per la cocaina e l’hashish e quella vittoriese per la marijuana. Fornivano droga alla piazza di Gela ma a volte c’erano scambi fra vittoriesi e catanese. È emerso dalle indagini che esponenti dei Rinzivillo parlavano con gli indagati e gli stessi indagati avevano anche rapporti con la stidda a conferma che non si fanno più la guerra ma adesso collaborano nella gestione delle attività illecite».

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