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Gela: nuove sepolture sono affiorate durante i lavori per la fibra ottica

Di Maria Concetta Goldini |

Gela – Due nuove sepolture di età arcaica (VII- VI secolo a. C) sono state rinvenute nei giorni scorsi in via Di Bartolo al quartiere Borgo durante i lavori per realizzare un pozzetto della fibra ottica curati da Open fiber. La zona in questione è quella della necropoli del Borgo scoperta agli inizi del secolo scorso da Paolo Orsi. Ma le due sepolture non furono interessate dalle indagini di Orsi e sono, quindi, inedite.

I lavori di Open fiber, essendo la zona ad alta densità archeologica, si sono svolti sotto la sorveglianza del geom. Antonio Catalano per la Soprintendenza di Caltanissetta e con la presenza dell’archeologo Gianluca Calà per Open fiber. Per il pozzetto si è realizzato uno scavo in profondità e alle prime evidenze archeologiche i lavori sono stati bloccati per realizzare l’indagine stratigrafica. In via Di Bartolo sono affiorate, dunque, due sepolture. Una di queste era di un bambino perché i resti erano contenuti all’interno di un’idria con decorazioni ad onde nell’orlo. Questi contenitori venivano usati per contenere i resti di defunti in tenera età. L’idria verrà ricomposta essendo presenti tutti i pezzi. Riportata alla luce anche una coppa protocorinzia integra che faceva parte di un corredo funerario.

Nell’area sono emerse numerose ossa umane e tanti frammenti di ceramica di tipo prorocorinzio, corinzio ed attico. Le prime risultanze dell’indagine archeologica in questa fetta della necropoli del Borgo sono ora all’esame del Soprintendente di Caltanissetta arch. Daniela Vullo e del dirigente della sezione archeologica dott. Carla Guzzone. Ma lo scavo nell’area di via Di Bartolo non è concluso.

Alla luce di quanto emerso la Soprintendenza di Caltanissetta ha ritenuto di dover approfondire l’indagine con la collaborazione fattiva di Open fiber. Si aggiunge così un nuovo importante tassello alla necropoli indagata dal pioniere dell’archeologia Paolo Orsi.

La città continua a rivelarsi uno scrigno di antichi tesori. In questi anni i lavori per la rete idrica, la fibra ottica e di recente anche alcuni interventi dell’Enel hanno fatto emergere vari lembi di necropoli e dell’abitato greco con i relativi reperti di varie età da quella arcaica alla classica e all’ellenistica fino all’epoca medievale. Gioielli che andrebbero restituiti alla pubblica fruizione.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA