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Gela: trovato il cimitero dei bimbi Sono già due le sepolture affiorate

Di Maria Concetta Goldini |

Gela (Caltanissetta) – In via Di Bartolo lo scavo archeologico del cimitero dei primi gelesi dopo la fondazione ad opera dei coloni rodio cretesi continua a riservare sorprese eclatanti. Quella che sta affiorando è probabilmente la sezione dedicata ai bambini. C’è l’attenzione costante del Soprintendente di Caltanissetta Daniela Vullo e del dirigente della sezione archeologica Carla Guzzone sull’indagine archeologica che è in corso da circa un mese dopo le prime tracce emerse a seguito dei lavori di posa della fibra ottica al quartiere Borgo da parte di Open fiber.

L’archeologo Gianluca Calà alcune settimane fa aveva portato alla luce la sepoltura e lo scheletro di un bambino di età probabile tra i 5 ed i 10 anni ed una serie di vasellame funerario intatto o in frammenti che risale all’età dei primi coloni e proveniente da varie aree del Mediterraneo. Approfondendo le indagini poco distante è stata scoperta la sepoltura di un secondo bambino. Lo scheletro minuscolo fa supporre che si tratti di un neonato o, comunque, di un bimbo di età massima di un anno. Per seppellirlo è stata usata un’anfora corinzia di tipo A. Lo scheletro è stato inserito dal collo dell’anfora senza romperla e la stessa è stata chiusa con un tappo con sigillo. Il corredo del piccolo defunto era costituito da vasi corinzi di vario tipo. Anche questa sepoltura, come la prima, presenta resti consistenti di animali macellati di cui venivano distribuite le carni durante il rito funebre. Era un’usanza che i colonizzatori portarono dalla madrepatria Rodi e Creta e che casserà in età classica quando i riti funebri furono caratterizzati dalle libagioni di vino. Accanto alla tomba del secondo bambino sono affiorate ossa di animali forse di cavallo. 

L’area di via Di Bartolo, non scavata agli inizi del Novecento da Paolo Orsi, si è rivelata una miniera di informazioni sulla storia più antica di Gela. I vertici della Soprintendenza di Caltanissetta ritengono che l’indagine archeologica debba proseguire perché non si escludono altre importantissime scoperte che potrebbero confermare che si tratta del cimitero dei bambini. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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