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Il Comune di Riesi è in default: il Consiglio ha votato il dissesto

Di Delfina Butera |

RIESI (CALTANISSETTA) – Il Comune è ufficialmente in default. Il Consiglio comunale, venerdì sera, ha approvato con i voti favorevoli di 10 rappresentanti della maggioranza la proposta di dichiarazione dello stato di dissesto finanziario dell’ente, presentata dalla giunta comunale. Si sono astenuti i 5 consiglieri del M5S, gruppo di opposizione.

Il rendiconto di gestione 2018 si era chiuso con un disavanzo di amministrazione pari a 1.805.550,32 euro da ripianare in 4 anni e successivamente per la redazione del bilancio di previsione 2019-2021 è emerso un disequilibrio di 1.600.000 euro.

A illustrare la situazione che ha determinato il dissesto finanziario dell’ente è stato il sindaco Salvatore Chiantia: «Il problema non è il disavanzo ma lo squilibrio tra i costi obbligatori e le entrate. Avremmo voluto evitare il dissesto. Come disse nell’incontro a Roma, il dottor Verde del Ministero, la soluzione migliore era il contratto di solidarietà da applicare ai dipendenti, non accolto da sindacati e lavoratori. Per i cittadini non cambierà nulla. Abbiamo solo uno squilibrio tra entrate e uscite di cassa. I commissari faranno la ricognizione del debito, a noi spetterà la gestione ordinaria. Sarà rimodulata anche la pianta organica del personale. Non abbiamo debiti fuori bilancio di grande entità».Ed ha aggiunto: «Perché siamo arrivati a questo? C’è stato un calo epocale negli anni dei trasferimenti economici statali e regionali ai Comuni. Non ci sono spese da tagliare in base a quanto comunicato dai dirigenti e previsioni di entrate tali da compensare lo squilibrio venutosi a creare».

Critica l’opposizione, che tramite il capogruppo Giuseppe Ferro e la consigliera del M5S Rosy Altovino, ha chiesto al primo cittadino di rassegnare le dimissioni. «Nel 2018 – ha detto il capogruppo Giuseppe Ferro – il sindaco parlava di Riesi come di un Comune virtuoso, nel 2019 l’Ente si avvia al dissesto. Da Comune modello a Comune disastrato. È evidente che la dichiarazione di dissesto non è riconducibile a fattori esterni ma a una serie di cause. Ci sono stati campanelli d’allarme sottovalutati da questa Amministrazione, i moniti della Corte dei Conti. Se siamo a questo punto probabilmente non sono stati adottati adeguati provvedimenti. È innegabile la riduzione di trasferimenti statali e regionali che non ha toccato solo Riesi ma altri Comuni che però non risultano falliti. Non sono state adottate le dovute misure correttive ma scelte che hanno appesantito le spese, come l’istituzione dell’ufficio Staff, mutuo per il campo sportivo, 7 capi settore. Mutuo e spese che avete contratto nonostante la criticità finanziaria. Il dissesto verrà pagato dai cittadini ed è la conseguenza di scelte sbagliate per poi scaricarle sui dipendenti. Aspettiamo le sue dimissioni». «Chi ha coraggio non scappa – ha affermato il sindaco Chiantia -. Il dissesto non è stato provocato da una cattiva amministrazione, molti Comuni si ritrovano in questa situazione. Il dissesto lo dichiarano i Comuni che hanno 60-70 dipendenti, è semplice aritmetica». Durante la seduta si è discusso anche di stabilizzazione dei 35 precari avvenuta anni fa e di spesa relativa ai dipendenti che non hanno percepito la tredicesima. L’atto approvato dal Consiglio, adesso verrà trasmesso a ministero dell’Interno, Corte dei Conti e Regione. Prossimamente verrà nominato un organo apposito per la gestione straordinaria di debiti.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA