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Ufficiale dei carabinieri condannato per rivelazione di segreto d’ufficio

Di Redazione |

MARSALA – Il tenente colonnello dei carabinieri Marco Alfio Zappalà è stato condannato a quattro anni di carcere, nonché a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici, dal gup di Palermo Annalisa Tesoriere per rivelazione di segreto d’ufficio e concorso in accesso abusivo a sistema informatico. Secondo l’accusa, il 22 febbraio 2018, l’ufficiale, all’epoca in servizio alla Dia di Caltanissetta, avrebbe inviato all’ex sindaco Dc di Castelvetrano Antonio Vaccarino una mail con lo screenshot di uno stralcio di trascrizione di una intercettazione effettuata nell’ambito delle ricerche del latitante Matteo Messina Denaro, che l’ex primo cittadino avrebbe poi girato a Vincenzo Santangelo, castelvetranese, titolare di un’agenzia funebre già condannato per mafia. Ad essere intercettata fu una conversazione tra due persone (Sebastiano Parrino e Ciro Pellegrino) che parlavano del funerale di Lorenzo Cimarosa, cugino acquisito di Messina Denaro e collaboratore di giustizia morto nel gennaio 2017 per una grave malattia.

Per Zappalà, i pm della Dda Francesca Dessì e Pierangelo Padova avevano chiesto 5 anni di carcere. Ad inviare al tenente colonnello Zappalà lo stralcio dell’intercettazione fu l’appuntato dei carabinieri Giuseppe Barcellona, che quando era in servizio alla Compagnia di Castelvetrano, si occupava della trascrizione di intercettazioni telefoniche e ambientali. Il militare ha patteggiato una condanna a un anno di reclusione per accesso abusivo a un sistema informatico e rivelazione di segreto d’ufficio. Lo scorso ottobre, ascoltato in «incidente probatorio» davanti al gup Tesoriere, l’appuntato, già rientrato in servizio, si è difeso affermando: «Ho solo eseguito gli ordini di un mio superiore». L’ex sindaco Vaccarino era stato arrestato il 16 aprile del 2019 insieme ai due carabinieri. Tornato, poi, in libertà dopo 15 giorni, è stato nuovamente arrestato lo scorso 10 gennaio.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA