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Gela, la lunga storia di Timpanelli e la querelle giudiziaria continua

Di Redazione |

GELA (CALTANISSETTA) – La Procura generale di Caltanissetta ha presentato ricorso in Cassazione contro la decisione della corte d’appello nissena di annullare la sentenza con cui il tribunale di Gela aveva condannato a 4 anni di reclusione, per calunnia, un broker, Vincenzo Acciaro, che per non restituire i soldi a un cliente lo aveva fatto arrestare, tramite le false accuse di un complice, per traffico di droga.

La vicenda risale al 27 aprile 2012 quando un insegnante di scuola primaria, Domenico Timpanelli, fu arrestato dalla Guardia di finanza perchè nel passaruota della sua automobile, parcheggiata sotto casa, furono trovati quasi mezzo kg di hashish e 5 grammi di cocaina. A collocare la droga e a informare le Fiamme gialle sarebbe stato in realtà un amico di Acciaro, Biagio Tribolato, catanese, ritenuto dagli inquirenti legato agli ambienti criminali etnei. Nei suoi confronti è stata emessa sentenza di condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione passata in giudicato. Resosi irreperibile viene attualmente ricercato.

All’epoca, l’arresto impedì a Timpanelli di recarsi in banca per incassare un assegno dell’importo di 250 mila euro emesso da Acciaro come rimborso del capitale a fine del periodo di investimento. Quell’assegno in realtà sarebbe poi risultato scoperto. Nello scorso luglio, la Corte d’appello di Caltanissetta ha però annullato la sentenza di condanna di Acciaro, emessa nell’ottobre 2019, perchè viziata da una pretesa “violazione del principio costituzionale del giudice naturale precostituito per legge”. La Procura generale però contesta questo verdetto «per mancanza, contraddittorietà o manifesta illogicità della motivazione» dato che il giudice in servizio nel tribunale di Gela che ha emesso la condanna di primo grado sarebbe stato l’unico al quale si poteva riassegnare il procedimento dopo il trasferimento ad altra sede del magistrato titolare.

La stessa Procura generale ha avviato inoltre una sua indagine dopo le dichiarazioni rese da Acciaro nello scorso ottobre sulla notte del «combinato sequestro» di droga a Timpanelli. «Lo sapevo sia dalla Guardia di finanza sia dal Tribolato» avrebbe detto Acciaro. Così tra gli indagati ci sono finiti pure i finanzieri di Gela.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA