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Depistaggio Borsellino, scontro in aula tra accusa e difesa su dichiarazioni Avola

Di Redazione |

Caltanissetta – Le rivelazioni dell’ex pentito di mafia Maurizio Avola sulla strage di via D’Amelio hanno provocato uno scontro tra accusa e difesa nel processo sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio in corso a Caltanissetta. All’apertura dell’udienza il legale di Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo, due dei tre poliziotti accusati di concorso in calunnia aggravata, l’avvocato Giuseppe Seminara, ha criticato l’accusa per non avere depositato il verbale con le dichiarazioni di Avola, sentito nel gennaio 2020. L’avvocato ha parlato di “mancanza di rispetto” e ha chiesto il deposito dei verbali.

Immediata la replica del Procuratore aggiunto di Caltanissetta Gabriele Paci. “Parole come mancato rispetto del tribunale le rimando al mittente. E’ la prima volta che mi capita qualcosa del genere in tanti anni di lavoro. Queste sono offese nei confronti della Procura”. E il Presidente del Tribunale Francesco D’Arrigo ha aggiunto: “Il tribunale non intende entrare nel merito di questa vicenda perché valuta solo elementi che riguardano il processo. Se il procuratore avesse avuto elementi da portare in quest’aula lo avrebbe fatto”. Poi, durante l’udienza, l’avvocato Seminara ha continuato: “Invece di pubblicare un comunicato stampa nel quale si ammette di aver escusso Avola nel 2020 e di aver effettuato attività di riscontro negativo, contestando le contraddizioni nelle dichiarazioni dello stesso, la Procura avrebbe potuto depositare questi atti nel procedimento in corso e metterli a conoscenza delle parti”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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